Dallo scoppio del conflitto armato internazionale del 24 febbraio, l’Ucraina è stata teatro di morte, distruzione e devastazione di dimensioni drammatiche. L’invasione da parte della Federazione Russa ha causato non solo una grave crisi umanitaria, ma anche la più grande crisi al mondo di persone costrette a fuggire.
Le ostilità in corso hanno causato enormi danni alle infrastrutture civili, incluse case, negozi e servizi pubblici. A sei mesi dall’invasione, si registrano oltre 5 mila persone uccise e altre 7 mila ferite – sebbene sia probabile che i numeri reali siano ancora più alti.
Queste cifre si aggiungono a milioni di persone, tra cui donne e bambini, rimaste bloccate dai combattimenti e costrette a vivere sotto la minaccia delle bombe per giorni, settimane o addirittura mesi, spesso senza accesso a beni primari come cibo, acqua potabile e medicine o servizi essenziali come l’elettricità.
Solo nelle sei settimane successive allo scoppio della guerra, un quarto della popolazione, pari a olte 11 milioni di persone, ha abbandonato la propria casa in Ucraina per fuggire oltre il confine. Sei mesi dopo, oltre un terzo della popolazione – più di 14 milioni di persone – è ancora sfollato. La maggior parte sono donne, bambini e anziani. L’economia ucraina è devastata dal conflitto: a fine aprile, circa il 53% degli ucraini occupati aveva già perso il lavoro e si stima che le perdite economiche del Paese supereranno i mille miliardi di dollari.
LA NOSTRA RISPOSTA ALL’EMERGENZA IN NUMERI
- Oltre 2,1 milioni di persone all’interno dell’Ucraina sono state raggiunte da aiuti d’emergenza, ripari sicuri, assistenza economica e protezione.
- Oltre 350 camion contenenti aiuti d’emergenza sono stati trasportati in Ucraina dalla Polonia, con beni come coperte, vestiti, kit igienico-sanitari.
Altri 265 convogli hanno raggiunto le aree più colpite dell’Ucraina. - Attualmente sono attivi, in sette Paesi, 36 Blue Dots per supportare i rifugiati con servizi di assistenza e di informazione per le famiglie e per i bambini.
- Oltre 559 mila rifugiati hanno ricevuto assistenza economica in Bulgaria, Moldavia, Polonia, Romania e Slovacchia per acquistare beni di prima necessità.
Dati aggiornati al: 23 settembre 2022