Un nuovo progetto gestito da una rifugiata iraniana in Serbia permette di imparare le lingue dei rifugiati in video chat durante la pandemia da COVID-19.
Imparare le lingue ha avuto un ruolo importante nella vita di Afsaneh. Come iraniana, è cresciuta parlando il farsi. Da adulta, è diventata insegnante di inglese, e al suo arrivo a Belgrado come rifugiata nel 2018 ha iniziato a imparare il serbo.
Ora sta mettendo a frutto le sue competenze linguistiche: insegnare il farsi alle persone del suo nuovo Paese durante la pandemia da COVID-19.
Le sue lezioni fanno parte di un’iniziativa che permette ai rifugiati in Serbia di iniziare a insegnare la loro lingua madre. Le lezioni hanno un ulteriore vantaggio.
“Ora ho due studenti serbi e uno italiano, e lavoro con loro due volte a settimana. Abbiamo deciso di usare l’inglese, ma parliamo spesso il serbo, così posso praticare anche la lingua della mia nuova casa”, ha detto.
Finora, quattro rifugiati insegnano a persone interessate in Serbia. Il progetto, anche se piccolo, è un esempio di qualcosa che molti rifugiati portano nel Paese che li ospita: la capacità di parlare più lingue.
“Afsaneh ha una predisposizione per l’insegnamento”.
“Afsaneh ha una predisposizione per l’insegnamento. Investe molto amore e impegno nella preparazione delle lezioni e le sue lezioni sono molto dinamiche e interessanti”, ha detto Ivana, una psicologa che lavora al Centro per il lavoro sociale di Belgrado.
Imparare il farsi aiuta a trascorrere il tempo durante l’isolamento, ma Ivana ha detto che ha intenzione di continuare le lezioni una volta che le cose torneranno alla normalità.
Il progetto nasce da un’idea dei consulenti del Psychosocial Innovation Network (PIN), un ente di beneficenza e partner dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Le classi sono state pubblicizzate sui social media e 45 persone hanno fatto domanda in meno di una settimana, ha detto Aleksandra Bobić, psicologa del PIN responsabile del programma, che ha fatto incontrare gli studenti con gli insegnanti. Prima dell’inizio del programma, un insegnante ha impartito ai rifugiati un corso accelerato, strumenti e materiali.
“Il nostro piano è quello di sviluppare le conoscenze dei richiedenti asilo e dei rifugiati, dando loro la possibilità di apprendere nuove competenze… Speriamo che alcuni di loro considerino l’insegnamento delle lingue come una valida opzione di carriera in futuro”, ha detto Bobić.
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