Quando la guerra ha travolto l’Ucraina, Casa Marioarei – un’organizzazione che da 20 anni opera nella capitale della Moldavia – ha aperto le sue porte per accogliere donne e bambini vulnerabili costretti a fuggire dalle loro case.
Da oltre 20 anni, Casa Marioarei – un’organizzazione guidata da donne a Chisinau, in Moldavia – ospita e protegge le donne e le ragazze sopravvissute alla violenza di genere (GBV). L’organizzazione ha fornito assistenza sanitaria, consulenza legale e sostegno psicosociale a centinaia di persone.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – Paese confinante con la Moldavia a est – nel febbraio 2022, l’organizzazione ha iniziato ad accogliere donne e bambini arrivati nel Paese come rifugiati, continuando allo stesso tempo ad occuparsi delle famiglie locali.
“La Moldavia ha un cuore grande”, spiega Veronika Cernat, 38 anni, che gestisce il rifugio. “Quando è scoppiata la guerra, abbiamo deciso di destinare alcune stanze del nostro rifugio alle donne dall’Ucraina”.
Finora, Veronika e i suoi colleghi di Casa Marioarei hanno dato il 40% dei dormitori del rifugio a rifugiati provenienti dall’Ucraina. Due attuali residenti, Natalya e Vita, entrambe provenienti dalla città portuale meridionale di Odesa, sono arrivate all’inizio di marzo, mentre l’invasione si diffondeva nel loro Paese.
“Dopo aver saputo degli eventi a Bucha, a Irpin e aver visto la situazione a Mariupol, ho capito che la stessa cosa sarebbe potuta accadere a Odesa, così ho deciso di portare mio figlio in un posto sicuro. Quando sono partita [dall’Ucraina], ho visto le statistiche secondo cui più di 220 bambini erano già stati uccisi e, ovviamente, non volevo che questo accadesse a mio figlio, Dio non voglia”, ha raccontato Vita, 28 anni.
“Siamo stati fortunati perché il primo giorno che siamo arrivati siamo stati portati in questo centro e ci è stato subito mostrato dove avremmo potuto vivere, che qui sarebbe stato sicuro e confortevole e che avremmo potuto stare in pace e tranquillità per un po’”.
La maggior parte dei 5,6 milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina sono donne e bambini. Qui in Moldavia – che attualmente ospita più di 86.000 rifugiati – l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, sta fornendo assistenza economica diretta, consulenza, linee telefoniche informative e altri tipi di supporto.
L’UNHCR ha inoltre stretto una partnership con Casa Marioarei per contribuire a monitorare i rischi di violenza di genere e fornire servizi psicosociali e legali alle donne rifugiate nelle città e nei paesi della Moldavia attraverso la rete di mentori volontari formati dall’organizzazione. La partnership aiuterà il personale come Veronika a soddisfare le esigenze più urgenti delle famiglie che si trovano ad affrontare incertezze e traumi.
Questo significa tutto per Natalya, 35 anni, anche lei ospite del rifugio con la figlia adolescente.
“Non avevamo un piano preciso. Stavamo solo andando in un posto sicuro”, ha raccontato la donna a proposito della loro fuga dall’Ucraina. “Siamo rimaste molto sorprese dal fatto che le persone che abbiamo incontrato sono molto comprensive e gentili con noi, sempre pronte ad aiutarci. In generale, capiscono davvero quello che stiamo passando, e per noi è ovvio che tutto questo viene fatto con il cuore”.
“Qui siamo stati subito accolti da una sorridente Veronika, che ha dedicato del tempo a mostrarci i dintorni, a spiegarci tutto e ci ha detto che per qualsiasi domanda o problema sarebbe stata disponibile per qualsiasi cosa”, ha aggiunto Vita. “Senza questo atteggiamento positivo e queste risate, sarebbe stato più difficile”.
Dall’inizio della guerra, Casa Marioarei ha cercato di creare un senso di comunità tra le donne moldave e ucraine. Cucinano, dipingono e curano il giardino insieme. I loro figli condividono il tempo in classe e al parco giochi.
Qui l’unione è la chiave per guarire dal passato e affrontare il futuro.
“Quando arrivano, tutta la squadra è qui. Le abbracciamo”, dice Veronika sorridendo. “Fanno parte della famiglia fin dall’inizio”.
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