Najib Alhaj Ali non si sarebbe mai visto come un atleta. Ma dopo il suo infortunio, non vedeva proprio alcun futuro davanti a sè.
Negli ultimi due anni, da quando aveva 11 anni Najib è su una sedia a rotelle. Scendere a patti con le sue ferrite e la sua vita in esilio ha esaurito la sua fiducia nel futuro.
E’ fuggito dalla guerra in Sira e adesso, nonostante tutto, da rifugiato in Grecia, Najib ha scoperto che può vedersi e immaginarsi sotto una nuova luce, come un atleta Paralimpico.
Due anni fa, un bombardamento che ha colpito la sua casa a Homs lo ha lasciato ferito e paralizzato dalla vita in giù. Nonostante le ferite riportate, Najib e la sua famiglia sono riusciti a fuggire e hanno tentato la traversata del Mar Mediterraneo a bordo di un gommone partendo dalla Turchia verso la Grecia. Hanno ottenuto l’asilo in Grecia nel 2016.
Lo scorso novembre Najib si è iscritto a un corso di un progetto pilota di educazione Paralimpica organizzato dal Comitato Paralimpico Ellenico, la Fondazione Agitos e l’UNHCR. Il progetto ha lo scopo di rafforzare le capacità dei rifugiati con disabilità – soprattutto dei più giovani – offrendo loro l’opportunità di fare sport, allenarsi e anche competere a livello Paralimpico nazionale. Questa esperienza ha cambiato radicalmente la vita di Najib, gli ha dato un motivo per lottare. A 13 anni Najib sente di avere di nuovo un futuro a cui guardare.
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