Una nuova partnership tra l’associazione Miles4Migrants e l’UNHCR mira ad aiutare più rifugiati a riunirsi con le loro famiglie.
Girmay non vedeva Kyara, 14 anni, e Sara, 12 anni, da quando è fuggito dall’Eritrea nel 2014 ed è arrivato nei Paesi Bassi. Da allora, le bambine avevano vissuto prima con la loro matrigna e poi con la nonna paterna, prima di fuggire dall’Eritrea in Etiopia nel 2018.
Nel 2014, Girmay non avrebbe mai immaginato di dover aspettare sette anni prima di rivedere le sue figlie.
“Mi sono mancate ogni giorno”, ha detto, camminando su e giù per la hall degli arrivi all’aeroporto. Era accompagnato dalle altre sue due figlie, Sinit, 8 anni, e Yodit, 6 anni, che avrebbero incontrato le loro sorellastre per la prima volta.
Kyara e Sara hanno finalmente avuto il via libera per raggiungere il padre nei Paesi Bassi all’inizio di questo mese, dopo anni di procedure di ricongiungimento familiare durante i quali la famiglia è stata sostenuta dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e dal Consiglio olandese per i Rifugiati (Vluchtelingenwerk Nederland).
Il ricongiungimento familiare è la chiave per soddisfare il diritto umano fondamentale dei rifugiati all’unità familiare. Fornisce una via legale ai rifugiati per stare con le loro famiglie, evitando la necessità di pericolosi viaggi via terra e via mare. Ma il processo può essere lungo, con conseguenze per le famiglie, specialmente per i bambini, e può ostacolare la loro integrazione nei paesi ospitanti. Nei Paesi Bassi ci vuole in media un anno, ma può durare di più, specialmente quando manca la documentazione.
Molti eritrei, compreso Girmay, lottano per ottenere i documenti necessari per le loro famiglie. Il caso di Girmay è stato ritardato anche perché gli mancava il consenso scritto della madre delle ragazze o un certificato che provasse la sua morte per cause naturali nel 2011. Il recente conflitto in Etiopia e la pandemia di COVID-19 hanno ulteriormente ritardato il processo.
Per le famiglie che hanno attraversato un processo burocratico lungo anni, l’ultimo ostacolo può essere la raccolta dei fondi necessari per coprire le spese di viaggio dei loro cari.
Fortunatamente per Kyara e Sara, il costo del loro volo commerciale dalla capitale etiope, Addis Abeba, ad Amsterdam è stato coperto da Miles4Migrants. L’ente di beneficenza con sede negli Stati Uniti utilizza le miglia donate dalle compagnie aeree per aiutare le persone colpite da guerre, persecuzioni e disastri a portare i loro cari nei paesi in cui hanno trovato rifugio.
Il caso delle ragazze è stato il primo ad essere riferito all’associazione dall’UNHCR da quando le due organizzazioni hanno firmato un memorandum d’intesa (MoU) a gennaio.
“Costituisce una soluzione innovativa per realizzare il diritto all’unità familiare per i rifugiati che hanno l’approvazione legale per viaggiare e ricongiungersi, ma non possono permettersi il biglietto aereo”, ha detto Anna Gekht del Servizio di reinsediamento e percorsi complementari dell’UNHCR.
“È il primo fondo globale di miglia aeree che fornisce un aiuto pratico per il ricongiungimento familiare dei rifugiati. Invito tutti a considerare di donare le loro miglia attraverso il sito Miles4Migrants”, ha aggiunto.
Infine, Kyara e Sara hanno attraversato il gate degli arrivi e la famiglia si è abbracciata forte. Non c’erano parole, solo lo stupore che questo momento tanto atteso fosse finalmente arrivato. La moglie di Girmay aveva preparato un pasto speciale per la famiglia per iniziare al meglio la loro nuova vita insieme.
“Sono felice che Kyara e Sara possano continuare qui la loro istruzione. Non vedo l’ora che abbiano un bel futuro in sicurezza, senza preoccupazioni”, ha detto Girmay.
Questa storia è una delle tante che possono essere sostenute attraverso le donazioni alla banca di miglia aeree Miles4Migrants. Per maggiori informazioni su come donare miglia si prega di visitare: https://miles4migrants.org/campaign-unhcr/.
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