Non potendo tornare a casa e costretti a diventare rifugiati, due studenti yemeniti trovano lavoro e stabilità nel loro paese adottivo
Quando Murad e Ashraf hanno lasciato lo Yemen pieni di speranze nel 2012 dopo aver ottenuto una borsa di studio per studiare ingegneria civile in Tunisia, non avevano di certo previsto che cinque anni dopo, il loro paese sarebbe stato preda di una terribile guerra civile costringendoli a diventare rifugiati.
Mentre proseguivano i loro studi nella capitale tunisina, Murad, che adesso ha 27 anni, e Ashraf, 25, assistevano da lontano agli orrori della guerra nel loro paese. In Yemen al momento sono quasi due milioni le persone costrette alla fuga in condizioni disperate e oltre 20 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Murad e Ashraf fanno parte di quei 188.000 rifugiati che cercano protezione oltreoceano, scappando dal conflitto in Yemen. Ma a differenza della maggior parte delle persone fuggite dalla guerra in corso, i due amici sognavano di fare ritorno a casa appena terminati gli studi, ma solo per vedere i loro sogni infranti.
“Saremmo stati senza dubbio perseguitati e minacciati.”
“Gli aeroporti erano chiusi, c’erano e ci sono tuttora posti di blocco militari dislocati in tutto il paese,” racconta Murad riguardo la sua decisione di rimanere in Tunisia. “Saremmo stati senza dubbio perseguitati e minacciati.”
Come conseguenza del conflitto nel loro paese d’origine, la borsa di studio è stata sospesa prima che i due giovani potessero terminare gli studi. Nonostante ciò, entrambi sono riusciti a completare i corsi, ma mentre Ashaf ha usato i suoi risparmi per pagare la retta e riuscire a laurearsi, Murad non ci è riuscito non potendo pagare le tasse universitarie.
Non potendo fare ritorno a casa e non avendo inizialmente uno stato giuridico chiaro nel loro paese, i due giovani, dopo la fine degli studi e per i primi mesi hanno cominciato a cercare lavoro a Sfax, la seconda città più grande della Tunisia.
Dopo un po’, è diventato abbastanza chiaro che sarebbero dovuti restare in Tunisia per un tempo indefinito, i due amici hanno perciò deciso di registrarsi con l’UNHCR – l’Agenzia ONU per i Rifugiati – per presentare domanda d’asilo ed ottenere lo status di rifugiato.
“Se un giorno, in Yemen verrà ristabilita la pace, tornerò e preparerò i dolci che faccio qui adesso.”
L’UNHCR insieme ad ADRA, organizzazione partner ha aiutato Murad e Ashraf a trovare un impiego in una pasticceria di Sfax, dove si preparano torte e pasticcini ispirati ai dolci francesi. Oltre ad aiutarli a trovare un alloggio, L’UNHCR ha offerto a Murad l’aiuto necessario per riuscire a laurearsi.
Murad e Ashraf hanno trovato la stabilità che cercavano per cominciare di nuovo a pianificare il loro futuro, grazie al supporto dell’UNHCR e grazie al fatto che la Tunisia ha aperto le porte a rifugiati e richiedenti asilo. “Quest’aiuto mi ha permesso di trovare una sicurezza economica,” ci spiega Ashraf. “Adesso ho una casa, un lavoro, un motorino per andare a lavoro ogni giorno. Sento che la Tunisia è diventata la mia seconda casa.”
I due amici sognano ancora di tornare a casa, in Yemen e Murad aggiunge che spera di portarsi dietro un assaggio del suo paese adottivo. “Se un giorno, in Yemen verrà ristabilita la pace, io tornerò e preparerò i dolci che faccio qui adesso. Non li ho mai visti lì prima d’ora e sono sicuro che riscuoterebbero un grande successo e darebbero alla cucina yemenita un tocco in più”.
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