Un rifugiato siriano vince il premio Innovation Award dell’UNHCR per un progetto che aiuta i bambini vulnerabili a superare il trauma delle esperienze passate.
“Soffrire di PTSD è stato più difficile che vivere la guerra stessa”, ha detto l’ingegnere 36enne, parlando del conflitto iniziato 10 anni fa. “Ero solito sottovalutare i problemi di salute mentale. Quello che ho imparato affrontando questo disturbo è che la salute mentale è la chiave di tutto”.
Le persone con PTSD possono spesso rivivere esperienze traumatiche attraverso incubi e flashback involontari, che influiscono significativamente sulla vita quotidiana.
Imad ha iniziato a studiare psicologia per sostenere la sua guarigione. Poco dopo, ha iniziato una ricerca per scoprire cosa poteva fare per aiutare i giovani rifugiati, specialmente i bambini, la cui salute mentale risente delle esperienze vissute. La risposta che ha trovato è l’organizzazione Hero2B.
Creata nel 2016, l’organizzazione non-profit lavora per avere un impatto positivo sulla salute mentale e il benessere dei bambini più vulnerabili della società.
Con lo slogan, “ogni bambino merita di sentirsi un eroe, non una vittima”, unisce la narrazione, la psicologia e la tecnologia in strumenti innovativi che sono appositamente sviluppati per insegnare ai bambini a superare le sfide e costruire una prospettiva sana.
Il libro Sarah’s Journey, sviluppato da Imad insieme a bambini e psicologi, racconta la storia di una bambina rifugiata che supera le sfide nel suo viaggio verso la sicurezza. Prima della pandemia, Imad e un educatore di Hero2B conducevano sessioni in classe per esplorare temi come l’empatia e la responsabilizzazione.
“È qui che entra in gioco il potere delle storie. Improvvisamente non siamo consulenti, siamo amici”, dice Imad.
Il metodo ha trasformato la vita di Yara*. La bambina di sette anni è arrivata in Svezia dalla Siria con i suoi genitori nel 2015.
Dopo il loro arrivo via mare in Europa, Yara ha sviluppato una paura dell’acqua e, una volta in Svezia, ha iniziato a saltare le lezioni di nuoto a scuola.
Inoltre, Yara si vergognava del suo background di rifugiata, cosa che ha avuto un effetto inibitorio sul suo sviluppo, ha spiegato sua madre Amina*.
“Eravamo così felici di raggiungere la sicurezza”, ha detto Amina. “Ma la nostra esperienza è cambiata quando abbiamo iniziato a vivere con l’incertezza di ciò che il futuro ci riserva, e gli effetti delle nostre esperienze durante la guerra e il viaggio hanno cominciato ad affiorare.”
I metodi di narrazione di Hero2B hanno aiutato Yara a venire gradualmente a patti con le esperienze traumatiche a cui è stata esposta e l’hanno aiutata ad affrontarle. È stata colpita dalla forza della protagonista di Sarah’s Journey perché poteva comunicare con gli elementi naturali.
“Yara ammira Sarah e ha iniziato a dire agli amici a scuola che aveva un modello da seguire che le assomigliava ed era anche lei una rifugiata”, ha detto Amina. La Sarah immaginaria ha aiutato Yara ad affrontare la sua paura dell’acqua, e così Yara ha iniziato a frequentare le lezioni di nuoto.
“I libri e i film dell’organizzazione hanno davvero aiutato Yara a sviluppare la sua autostima”, ha detto Amina.
Quando è iniziata la pandemia, Imad ha dovuto adeguarsi alla nuova situazione. Non essere in grado di lavorare nelle scuole avrebbe potuto significare una battuta d’arresto, ma Imad ha istituito un progetto pilota che includeva social media, film e strumenti di apprendimento online per coinvolgere i bambini e le famiglie. Le figure di riferimento rimangono centrali, ma Imad ha detto che ora le famiglie possono discutere a casa i problemi di inclusione nella loro nuova società.
L’attenzione sulla salute mentale e il passaggio ai metodi online hanno attirato l’attenzione dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha istituito il premio annuale Innovation Award nel 2018 per incoraggiare l’innovazione tra le ONG che lavorano con i rifugiati. A dicembre, l’organizzazione ha premiato Hero2B. Imad userà il premio di 15.000 dollari per sviluppare ulteriormente la sua organizzazione.
“L’attenzione di Hero2B alla salute mentale e al supporto psicosociale è considerata particolarmente importante in un momento in cui l’incertezza, l’isolamento e l’ansia stanno colpendo duramente le comunità di rifugiati… in particolare i bambini”, è stata la motivazione del premio.
In questi giorni, Imad si dedica a Hero2B a tempo pieno e progetta di trasformarla in un’associazione che fornisce strumenti digitali di supporto psicosociale a livello globale.
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