Da gennaio 2017 oltre 1,9 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case a causa di nuove ondate di disordini nella Repubblica Democratica del Congo, principalmente nelle regioni di Kasai, Tanganica e Kivu. Decine di migliaia di persone sono fuggite in Angola, Zambia e altri paesi limitrofi.
Le persone stanno fuggendo dalle loro case a un ritmo preoccupante, mentre l’intensificarsi della violenza distrugge vite e mezzi di sussistenza in tutto il paese.
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) c’è una delle situazioni umanitarie più complesse e impegnative a livello mondiale, con molteplici conflitti che interessano diverse parti del suo vasto territorio.
Le speranze di miglioramento erano aumentate nel 2003, alla fine di una lunga e costosa guerra civile, ma la nazione ha invece assistito a ondate intermittenti di combattimenti, soprattutto nel Nord Kivu, dove persistono violenza diffusa e anarchia.
Ora, migliaia di civili si trovano ancora una volta a lottare per la propria sopravvivenza.
Anche se sono molte le persone ad essere tornate a casa nella provincia del Kasai, spesso qui hanno ritrovato le loro proprietà, attività commerciali e scuole in rovina e hanno scoperto che membri della loro famiglia erano stati uccisi. Le violazioni dei diritti umani sono ancora diffuse, comprese mutilazioni fisiche, uccisioni, violenze sessuali, arresti arbitrari e detenzione in condizioni disumane. Oggi, oltre 896mila persone continuano a essere sfollate all’interno della provincia.
“Degli uomini armati hanno ucciso mia moglie e tre dei nostri figli. Non so perché”. Kadima Kabenge, minatore fuggito dagli attacchi nella provincia del Kasai
Anche se questi conflitti hanno costretto molti congolesi a fuggire dalle loro case, il paese ospita oltre mezzo milione di rifugiati dai paesi vicini. Continuano a esserci nuovi arrivi dal Burundi, dalla Repubblica Centrafricana e dal Sud Sudan.
Il rischio di ulteriori esodi forzati è elevato, dal momento che in molte aree ci sono conflitti politici ed etnici. I bisogni di protezione, in particolare per i più vulnerabili, sono elevatissimi ed è sempre più difficile fornire aiuti a chi ne ha bisogno. È di vitale importanza rafforzare la sanità pubblica, i servizi igienico-sanitari e l’approvvigionamento idrico per prevenire le malattie.
Attualmente l’ONU classifica alcune parti della Repubblica Democratica del Congo come un’emergenza di livello 3, il livello più alto, sottolineando l’urgente necessità di incrementare gli aiuti.
In che modo l’UNHCR sta dando il suo aiuto?
L’UNHCR sta assistendo le persone sfollate all’interno della Repubblica Democratica del Congo attraverso attività volte a prevenire e rispondere alle violenze sessuali e di genere e a rafforzare la protezione delle persone vulnerabili, incluse donne e bambini.
L’Agenzia sta anche collaborando con l’OIM – l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – nel coordinamento e nella gestione dei centri che ospitano sfollati interni nel Nord Kivu. Vengono offerti alloggi in alcune aree e sono stati realizzati progetti pilota per supportare l’integrazione locale.
L’UNHCR sta incrementando il numero di propri funzionari sul campo nel Kasai, dove coordina le attività di protezione per gli sfollati interni, i rimpatriati e altri civili vulnerabili. L’Agenzia ha distribuito aiuti e si sta preparando a dare ulteriore supporto alle comunità in cui sono in corso i rimpatri. L’UNHCR sta distribuendo denaro agli sfollati e ai rimpatriati più vulnerabili nella provincia del Kasai per aiutarli a ricostruire le loro case e acquistare beni per la casa o attrezzi agricoli.
L’Agenzia continua inoltre a fornire protezione e assistenza ai rifugiati congolesi nei paesi limitrofi, in collaborazione con autorità e partner, compresi coloro che sono stati costretti a fuggire durante l’ultima ondata di violenza.
Nonostante le enormi necessità, l’UNHCR ha ricevuto meno di un quarto dei 236,2 milioni di dollari statunitensi necessari per fornire assistenza e protezione che possono salvare la vita di rifugiati, sfollati interni e altre persone vulnerabili nella Repubblica Democratica del Congo. È necessario un ulteriore supporto: dona anche tu.
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