Grazie alle biciclette e ai tricicli donati dall’UNHCR, i volontari possono raggiungere le persone vulnerabili dell’Ucraina orientale e portare loro aiuti e compagnia.
Per decenni ha lavorato in una fabbrica, ma a 77 anni è in pensione ed è vedova. Suo figlio è morto l’anno scorso e vede raramente sua figlia e sua nipote che vivono a Luhansk, la seconda città più grande dell’Ucraina, dall’altra parte della linea di contatto che divide il territorio governativo da quello non governativo.
“Mi sento molto isolata e sola. È difficile vivere da sola”, ha detto tra le lacrime.
Ma dall’anno scorso, l’aiuto è arrivato in una forma inaspettata: su tre ruote.
Ogni pochi giorni, Tetiana Vasiukova carica il suo triciclo elettrico di provviste in un villaggio della regione di Luhansk. Poi gira per le comunità locali per consegnare aiuti e compagnia ai residenti isolati.
Molte delle persone che visita sono state costrette a fuggire a causa del conflitto e altre, come Ievdokia, rischiano di essere costrette a lasciare le loro case.
“Sono molto grata che Tetiana mi visiti regolarmente”, ha detto Ievdokia. “Si prende cura di me e mi aiuta. Mi fa sentire molto meglio”.
Tetiana, 68 anni, lavorava come vice direttore di banca a Luhansk, ma da quando è andata in pensione aiuta le persone colpite dal conflitto. Come persona del luogo, capisce i problemi affrontati dagli altri residenti, molti dei quali vivono in piccoli appezzamenti di terra dove coltivano le proprie verdure.
“Quasi ogni giorno, prendo la mia bicicletta elettrica e vengo in un negozio o in una farmacia per fare la spesa per gli anziani che risiedono nella nostra comunità”, ha detto.
Tetiana e altri volontari erano soliti consegnare cibo e medicine tramite autobus o taxi, ma l’anno scorso l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha utilizzato un finanziamento dell’Unione Europea per fornire agli operatori medici e sociali 228 biciclette e 35 tricicli elettrici.
Il trasporto a pedali aiuta a mantenere bassi i costi per i volontari e rende anche alcune case più accessibili, date le strade a volte difficili. Le biciclette e i tricicli sono dotati di cestini e possono viaggiare fino a 40 km/h con un’autonomia di 40 chilometri prima di dover essere ricaricati.
“Con una bici elettrica non dipendo da nessuno. Vado quando ne ho bisogno e non devo preoccuparmi di portare borse pesanti”, ha detto Tetiana.
La pandemia ha esacerbato i bisogni umanitari nell’Ucraina orientale, dove il conflitto ha già reso 3,4 milioni di persone bisognose di protezione e assistenza.
Tra di loro ci sono 340.000 persone costrette a fuggire dalle loro case che ora affrontano grandi difficoltà nella regione orientale e in altre regioni. Gli anziani, le persone con disabilità e le donne capofamiglia sono tra i più vulnerabili.
La rete di biciclette e tricicli è solo una delle innovazioni che sta aiutando queste popolazioni.
La tecnologia gioca un ruolo importante in un’area in cui le infrastrutture come strutture mediche, banche e uffici postali sono talvolta carenti.
L’UNHCR e la sua ONG partner Proliska hanno lanciato un servizio di auto elettriche nella regione di Luhansk nel 2019 al checkpoint pedonale di Stanytsia Luhanska lungo la linea di contatto, in un punto in cui le persone devono scendere dai veicoli e attraversare a piedi per motivi di sicurezza.
Il servizio può trasportare 400 persone al giorno e dà la priorità alle donne incinte e ai bambini, alle persone con disabilità e agli over 75.
Inoltre, gruppi di aiuto tra cui il U.S. Bureau of Population, Refugees and Migration e il Civil Protection and Humanitarian Aid dell’UE, insieme all’UNHCR e Proliska, hanno installato due stazioni di autobus a Stanytsia Luhanska dotate di pannelli solari e prese di corrente per caricare smartphone e tablet. I punti di ricarica e il Wi-Fi installati in precedenza sono particolarmente utili durante la pandemia, quando chiunque attraversi la linea di contatto deve usare un’app per rintracciare i contatti.
La tecnologia e la volontà dei volontari significa che anche di fronte alle difficoltà c’è speranza.
“Molte persone non possono venire a prendersi cura dei loro appezzamenti di terreno, le case stanno lentamente crollando e ci sono erbacce in un terreno su due. Ma ogni mattina, accendo il mio triciclo elettrico e mi sento meglio perché so che posso rendere questo posto migliore aiutando le persone”, ha detto Tetiana.
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