Sono 133 i rifugiati partiti ieri diretti in Somalia nell’ambito del primo ritorno volontario dallo Yemen per i rifugiati somali assistiti dall’UNHCR. Date le condizioni di vita pericolose attualmente riscontrate in Yemen, anche per civili e rifugiati, l’UNHCR sta supportando le operazioni di ritorno volontario dei rifugiati somali, che rappresentano il 91% degli oltre 280.000 rifugiati e richiedenti asilo che si trovano in Yemen.
I rifugiati che intendono ritornare sono assistiti dall’UNHCR e dai suoi partner con servizi relativi a documentazione, mezzi di trasporto e sostegno finanziario per facilitare il loro ritorno; al tempo stesso, ricevono assistenza nel percorso di reintegrazione al momento del loro arrivo in Somalia. Il primo gruppo di persone che ha fatto ritorno in patria ha lasciato il porto di Aden la scorsa notte a bordo di una nave messa a disposizione dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), che lavora insieme all’UNHCR in queste operazioni di ritorno.
Il viaggio dura tra le 16 e le 18 ore, dal momento della partenza all’arrivo al porto di Berbera in Somalia.
L’UNHCR lavora in stretta collaborazione anche con le autorità competenti nazionali somale e yemenite – tra le quali l’Alto Commissariato Nazionale Somalo per i Rifugiati e gli Sfollati Interni (NCRI) e l’Autorità Yemenita per l’Immigrazione, i Passaporti e la Naturalizzazione (IPNA) – per facilitare la misura del ritorno, rilasciare la documentazione necessaria e il coordinamento complessivo dell’assistenza.
Le persone che stanno ritornando in Somalia, in Yemen risiedevano nel campo per rifugiati di Kharaz, nel governatorato di Lahi, o nel distretto Basateen ad Aden. Tra le motivazioni principali del loro ritorno, hanno riferito all’UNHCR, hanno inciso le condizioni di vita in Yemen, insieme alla paura per la propria incolumità.
Sebbene molti rifugiati somali registrati in Yemen siano originari delle regioni somale del Banadir, della bassa Shabelle, di Bay, della media Shabelle e del Wogooyi Galbeed, la maggior parte di loro preferisce tornare a Mogadiscio, nella speranza che assistenza e servizi siano più accessibili e disponibili.
I rifugiati ricevono assistenza in contanti al momento della partenza e, all’arrivo in Somalia, assistenza per supportarli nella reintegrazione, che include fondi per la fase iniziale, beni di prima necessità o un equivalente in denaro, buoni pasto e indennità per il sostentamento.
In Yemen, l’UNHCR fornisce protezione e servizi ai rifugiati e ai richiedenti asilo attraverso assistenza legale, programmi educativi e di sostentamento e accesso ai servizi sanitari e psicosociali, tra le altre cose.
Considerati i pericoli che minacciano la vita di molti civili, inclusi i rifugiati, in Yemen, l’UNHCR, le autorità nazionali yemenite e i partner umanitari si trovano ad affrontare delle sfide importanti nell’assicurare un’adeguata protezione, assistenza umanitaria e accesso a servizi essenziali e salva-vita per i rifugiati.
In risposta alle intenzioni di un numero di rifugiati che hanno espresso il desiderio di tronare a casa in Somalia, l’UNHCR fornisce aiuto a 10.000 rifugiati somali che hanno scelto di tornare, basandosi sulle informazioni ricevute al Return Help Desk in merito alle condizioni in Somalia e al pacchetto assistenziale offerto.
Le operazioni umanitarie dell’UNHCR in Yemen continueranno a fornire assistenza ai rifugiati che rimangono nel Paese.
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