Al vertice delle Nazioni Unite sui flussi di rifugiati e migranti su larga scala che si terrà il 19 settembre 2016, l’Assemblea Generale è chiamata ad adottare una serie di impegni per migliorare la protezione dei migranti e dei rifugiati.
Una volta adottati, questi impegni – che sono stati concordati il 2 agosto – costituiranno la “Dichiarazione di New York”. Faranno parte della Dichiarazione anche due documenti che aprono la strada all’adozione del Global Compact nel 2018: uno sui rifugiati e l’altro sui migranti. (Allegato 1: il quadro sulla Risposta Complessiva sui Rifugiati (Comprehensive Refugee Response – CRR); e Allegato 2: Verso un Global Compact per rendere sicure le migrazioni regolari)
Perché è importante?
Di fronte alla sfida rappresenata da una serie di crisi globali e dai movimenti su larga scala di rifugiati e migranti – che in alcuni paesi alimentano la xenofobia – è molto significativo il fatto che i 194 Stati membri delle Nazioni Unite abbiamo deciso di riunirsi con lo scopo di concordare un piano per affrontare insieme le sfide comuni.
Una volta adottata, la Dichiarazione di New York costituirà una pietra miliare. In essa, gli Stati membri dichiarano profonda solidarietà nei confronti delle persone che sono costrette a fuggire dalle loro case, riaffermano i loro obblighi nei confronti dei diritti umani di rifugiati e migranti e si impegnano a dare un supporto consistente ai paesi interessati da movimenti su larga scala di rifugiati e migranti.
Nella Dichiarazione gli Stati si assumono impegni comuni in favore di rifugiati e migranti, tra cui: la lotta contro lo sfruttamento, il razzismo e la xenofobia; il salvataggio delle persone in fuga; la garanzia di procedure di frontiera eque e in linea con il diritto internazionale. Nella Dichiarazione è posta anche un’attenzione specifica ai bisogni di donne, bambini e delle persone che necessitano di assistenza sanitaria, il riconoscimento e l’incoraggiamento degli apporti positivi dei migranti e dei rifugiati, la garanzia che il benessere di migranti e rifugiati rappresenti la priorità nei progetti di sviluppo, la garanzia di un finanziamento adeguato, flessibile e prestabilito.
Inoltre, la Dichiarazione prevede impegni specifici in relazione sia ai rifugiati che ai migranti.
Per quel che riguarda i rifugiati, tra gli impegni specifici vi è un maggiore sostegno ai paesi e alle comunità che ospitano il maggior numero di rifugiati. Altri impegni riguardano la promozione dell’istruzione per la prima infanzia, oltre che quella primaria e secondaria, e la creazione di posti di lavoro e di sistemi per favorire l’accesso al reddito per i rifugiati e le comunità ospitanti. L’enfasi viene posta anche sull’aumento delle opportunità di reinsediamento o di altre forme di ammissione in paesi terzi.
La Dichiarazione prevede anche un quadro Complessivo di Risposte per i Rifugiati (CRR) da applicare in risposta a un afflusso di rifugiati su larga scala o a situazioni protratte di migrazioni forzate. Si tratterà di una risposta più larga rispetto a quella che viene generalmente attivata per i rifugiati, coinvolgendo fin dall’inizio una serie di attori, compresi le autorità locali e nazionali, gli operatori umanitari e dello sviluppo, il settore privato e la società civile. Questo quadro sottolinea, inoltre, quanto sia importante che i rifugiati diventino autonomi e prende in considerazione le necessità delle comunità locali ospitanti.
Che cosa implica in riferimento alla protezione dei rifugiati?
La Dichiarazione di New York riafferma l’importanza e la necessità di rispettare il regime internazionale di protezione – la Convenzione sui rifugiati del 1951, i diritti umani e il diritto umanitario – in un momento in cui le migrazioni forzate hanno raggiunto livelli record.
Nello specifico, i governi riconoscono che la protezione dei rifugiati e l’assistenza agli Stati che li ospitano rappresentano una responsabilità internazionale condivisa, non a carico dei soli paesi ospitanti. Un passo in avanti fondamentale.
La Dichiarazione di New York segnala anche un cambiamento passando da una risposta principalmente umanitaria alle crisi di rifugiati – già di per sé gravemente sottofinanziata – verso un approccio più ampio, sistematico e sostenibile per assistere i rifugiati e le comunità di accoglienza. Ciò significa lavorare contemporaneamente su più fronti: affrontare i bisogni umanitari, coinvolgere tempestivamente gli attori dello sviluppo per aiutare i rifugiati e le comunità ospitanti e iniziare una pianificazione a lungo termine per trovare soluzioni a lungo termine.
L’UNHCR inoltre accoglie con favore il vertice dei leader sulla Crisi Globale dei Rifugiati, convocato dal presidente Obama. Tale vertice si terrà il 20 settembre e offrirà ai governi la possibilità di assumere impegni economici concreti in risposta agli appelli umanitari e delle organizzazioni internazionali, di accogliere più rifugiati attraverso programmi di reinsediamento e altri canali e di favorire l’autosufficienza e l’integrazione dei rifugiati attraverso opportunità di lavoro e di istruzione.
Format del vertice
Il vertice avrà inizio il 19 settembre con una sessione plenaria di apertura, presieduta dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, e con dichiarazioni di funzionari di alto livello delle Nazioni Unite, tra cui l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi. Ci saranno due sessioni plenarie parallele con le dichiarazioni da parte degli Stati membri.
Sono inoltre previste sei tavole rotonde dedicate a vari temi riguardanti rifugiati e migranti e una plenaria di chiusura. In contemporanea si terrà una riunione di vari esponenti della società civile (ore 10.00 – 12.30).
Oltre alle sessioni formali, verranno organizzati altri eventi tra il 13 e il 23 settembre.
L’intero testo della Dichiarazione di New York può essere scaricato su questo link:
http://www.un.org/pga/70/wp-content/uploads/sites/10/2015/08/HLM-on-addressing-large-movements-of-refugees-and-migrants-Draft-Declaration- 5-August-2016.pdf
Ulteriori informazioni sul vertice sono disponibili su questo link: http://refugeesmigrants.un.org/
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