L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, insieme ad altre agenzie umanitarie, lancia oggi un appello per stanziare 157 milioni di dollari statunitensi al fine di fornire assistenza a oltre 250 mila persone nella regione del bacino del Lago Chad colpite dalle violenze di Boko Haram.
Sono in totale 47 le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie che nel 2018 hanno preso parte al Piano di Risposta Regionale per i Rifugiati in Nigeria (Regional Refugee Response Plan – RRRP), e supporteranno 208.000 rifugiati nigeriani e 75.000 di quelli che si trovano in Niger, Camerun e Chad.
“La crisi provocata da Boko Haram persiste ed è ben lontana dalla fine,” riferisce Kelly T. Clements, Vice Alto Commissario dell’UNHCR, in occasione del lancio dell’appello ai donatori nella capitale del Niger, Niamey. “Il mondo non deve dimenticare le vittime di questo letale conflitto, soprattutto adesso che sembra ci sia una piccola speranza di ritorno alla pace e stabilità in un prossimo futuro.”
I rifugiati nigeriani continuano ad arrivare in comunità povere e nelle aree remote degli Stati vicini. Sin dall’inizio nel 2013, il conflitto di Boko Haram ha causato 2,4 milioni di sfollati interni nel nordest della Nigeria, in Camerun, Chad e Niger.
Uno degli effetti collaterali più devastanti di questo conflitto è l’allarmante aumento dell’insicurezza alimentare e della grave malnutrizione che le popolazioni stanno affrontando. Oltre 7,2 milioni di persone nella regione del bacino del Lago Chad si trovano in condizioni di insicurezza alimentare.
“Il futuro delle nuove generazioni è in pericolo, in quanto l’insicurezza alimentare mina non solo la dignità delle famiglie, ma ha anche delle serie ripercussioni sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini”, ha aggiunto il Vice Alto Commissario dell’UNHCR.
Il conflitto ha avuto un impatto devastante sull’accesso istruzione e sul tasso di frequenza scolastica, mentre centinaia di scuole sono state costrette a chiudere in tutta la regione, nella quale i livelli di istruzione sono già tra i più bassi a livello mondiale.
Anche le comunità che ospitano i rifugiati hanno un disperato bisogno di aiuto, e la loro capacità di aiutare le persone costrette alla fuga, anche attraverso l’utilizzo di infrastrutture già esistenti dedicate ai servizi di base, è ormai arrivata al limite. L’assistenza umanitaria è necessaria per migliorare i servizi in diversi settori come l’accoglienza, la sanità, l’istruzione e il rifornimento di acqua.
Un Piano di Risposta per i Rifugiati (Refugee Response Plan – RRP) è uno strumento di pianificazione e coordinazione guidato dall’UNHCR per affrontare situazioni complesse o su larga scala. Un simile appello, per lo stanziamento di 241 milioni di dollari per il 2017, è stato finanziato solo al 56 percento.
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