L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, condanna con la massima fermezza gli attacchi nel Niger occidentale che hanno ucciso 137 persone, molte delle quali già in fuga da precedenti violenze.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, condanna con la massima fermezza gli attacchi nel Niger occidentale che hanno ucciso 137 persone, molte delle quali già in fuga da precedenti violenze.
Domenica pomeriggio, aggressori armati su motociclette hanno attaccato i villaggi di Intazayane, Bakorat, Wirsnat nella regione nigerina di Tahoua, a circa 50 chilometri dal confine con il Mali. Alcuni dei feriti sono stati evacuati nella città di Tahoua, a 150 chilometri di distanza.
L’UNHCR sta ultimando una valutazione dei bisogni e si sta preparando ad assistere le persone colpite con assistenza sanitaria e a fornire servizi di protezione, dato che le popolazioni potrebbero spostarsi verso le vicine Intikane, Telemces e Tahoua. In queste località, insieme ai nostri partner, stiamo già fornendo assistenza umanitaria ai rifugiati, agli sfollati interni e alle persone vulnerabili fra le comunità ospitanti.
A Intikane, una grande area progettata per ospitare i rifugiati maliani (20.000) e i nigerini sfollati (15.000) e le loro mandrie, 7.000 rifugiati sono appena rientrati dopo un attacco del maggio scorso, quando gruppi armati hanno assassinato i leader dei rifugiati e un leader della comunità locale ospitante. Durante gli attacchi i gruppi armati avevano distrutto la principale stazione idrica e le tubature, così come la torre telefonica, tagliando le comunicazioni e la fornitura di acqua alla popolazione sfollata e alle comunità ospitanti.
Le regioni nigerine di Tahoua e Tillaberi, che confinano con Burkina Faso e Mali, ospitano attualmente 204.000 rifugiati e sfollati interni.
L’UNHCR rinnova il suo appello urgente alle parti in guerra nel Sahel affinché proteggano i civili, le persone costrette a fuggire e le comunità che li ospitano, poiché i civili stanno subendo attacchi sempre più frequenti in Burkina Faso, Mali e Niger.
Niger, Burkina Faso e Mali, nel Sahel, sono l’epicentro di una delle crisi umanitarie a crescita più rapida. La regione sta già ospitando quasi tre milioni di rifugiati e persone sfollate all’interno del proprio paese.
Nonostante la condizione di insicurezza prevalga, i nigerini continuano a mostrare la loro generosità alle persone che fuggono dalla violenza nelle regioni del Sahel e del Lago Ciad in Africa.
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