L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime apprezzamento per la decisione delle autorità libiche di allestire una “struttura di transito e partenza” a Tripoli per persone che hanno bisogno di protezione internazionale.
Quest’iniziativa, che è sostenuta dal governo italiano, faciliterà il trasferimento di migliaia di rifugiati vulnerabili verso paesi terzi. “Ci auguriamo che migliaia fra i rifugiati più vulnerabili presenti in Libia potranno beneficiare di questa lungimirante iniziativa”, afferma Roberto Mignone, Rappresentante di UNHCR per la Libia. Roberto Mignone ha poi aggiunto che l’obiettivo principale rimane quello di velocizzare il processo di ricerca di soluzioni in paesi terzi, in particolare per i minori non accompagnati e separati e le donne a rischio.
Queste soluzioni includono il reinsediamento, il ricongiungimento famigliare, l’evacuazione verso le strutture d’emergenza di UNHCR in altri paesi o i ritorni volontari, laddove opportuno.
Nella struttura menzionata, lo staff di UNHCR e delle sue organizzazioni partner provvederanno alla registrazione delle persone e a fornire assistenza salva vita, tra cui alloggi, cibo, cure mediche e supporto psicologico.
Quest’iniziativa fa parte di un più ampio sforzo per offrire valide alternative ai pericolosi viaggi che rifugiati e migranti intraprendono lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Lo scorso settembre l’UNHCR ha chiesto che venissero forniti 40.000 posti per il reinsediamento dei rifugiati che si trovano nei 15 paesi lungo questa rotta. Finora ne sono stati garantiti solo 10.500.
“Quest’iniziativa è un passo importante per dare una risposta necessaria su scala regionale e globale e garantire ai rifugiati vie legali da percorrere per ottenere protezione in paesi sicuri” aggiunge Mignone. “Assicurerà poi una maggiore equità nella condivisione delle responsabilità all’interno della comunità internazionale. Siamo grati per il forte sostegno del governo libico nel rendere possibile tutto questo e per il cruciale appoggio ricevuto dal governo italiano”.
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