Due settimane fa, il 30 marzo 2016, il governo della Colombia e l’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale) hanno annunciato che avrebbero dato inizio ai negoziati di pace nel tentativo di porre fine ad oltre mezzo secolo di combattimenti. L’UNHCR accoglie con favore questo annuncio. Oggi facciamo appello alle parti coinvolte nel negoziato affinché dedichino particolare attenzione ai diritti delle vittime, specialmente degli sfollati interni e dei rifugiati.
I cinque decenni di conflitto armato in Colombia hanno prodotto la seconda più grande crisi di rifugiati e sfollati interni al mondo ad oggi (la Siria al momento occupa il primo posto). Circa 6.7 milioni di persone sono sfollate all’interno del paese – circa il 13% dell’intera popolazione. E 360.000 persone ufficialmente riconosciute come rifugiate sono fuggite all’estero: la maggior parte in Ecuador, che ospita il più alto numero di rifugiati in America Latina, e in Venezuela, dove vivono circa 170.000 colombiani bisognosi di protezione internazionale.
L’UNHCR sostiene il coinvolgimento attivo delle persone sfollate e rifugiate nei negoziati di pace. Il nostro parere è che le vittime dovrebbero prender parte al negoziato, come è avvenuto durante le trattative tra il Governo e le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia), dove oltre 60 vittime avevano avuto l’opportunità di partecipare ai negoziati dell’Avana.
L’UNHCR ritiene che un esito positivo dei negoziati aprirà la strada per la reintegrazione degli sfollati interni e il ritorno dei rifugiati, che porterà nel tempo ad un miglioramento della situazione dei diritti umani e allo sviluppo economico e sociale delle zone più remote e isolate del Paese, incluse le aree di confine. Nel contempo, i rifugiati e i richiedenti asilo colombiani continueranno ad avere bisogno di protezione internazionale nei paesi di asilo, e deve essere rispettato il carattere volontario dei ritorni in Colombia.
L’UNHCR è pronto a sostenere il governo della Colombia nel suo impegno di ripristinare i diritti delle persone colombiane sfollate interne e delle persone rifugiate che decidono di ritornare nel Paese; così come nel rispondere ai loro bisogni di protezione e di assistenza. Sulla base dell’esperienza dell’UNHCR nelle situazioni post-conflitto nel mondo, un contributo fondamentale alla costruzione di una pace sostenibile è rappresentato dall’insieme delle soluzione regionali che possono essere attuate: meccanismi tripartiti, accordi di rientri volontari, strategie di reintegrazione e politiche pubbliche volte a favorire l’integrazione locale, specialmente in contesti urbani.
In Colombia, l’UNHCR è sato coinvolto in una “Iniziativa di Soluzioni Transnazionali”, che ha aiutato le comunità sfollate ad ottenere alloggi, terra e opportunità di sostentamento e di lavoro, e ha contribuito al rafforzamento delle comunità stesse e alla loro fruizione dei diritti fondamentali. Circa 38.700 persone hanno beneficiato di questa Iniziativa in 17 località. In Ecuador, un’altra analoga iniziativa “Iniziativa di Soluzioni Complessive”, ha aiutato richiedenti asilo e rifugiati colombiani a godere dei loro diritti in termini di salute, educazione, lavoro e alloggio, oltre a fornire loro assistenza e consulenza legale. In Venezuela, le azioni per promuovere l’integrazione locale si sono concentrate sul rilascio dei documenti utili per avere accesso effettivo a salute, educazione, alloggio e opportunità di lavoro, e quindi favorire una piena protezione.
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