In occasione del nuovo sgombero di circa 300 rifugiati eritrei ed etiopi avvenuto oggi a Roma, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), intende richiamare l’attenzione sull’urgente necessità di misure volte ad una effettiva e dignitosa integrazione dei rifugiati in Italia.
L’UNHCR esprime profonda preoccupazione per l’uso della forza che poteva essere evitato se fossero state individuate tempestivamente – ed in consultazione con le persone e le famiglie interessate – soluzioni alternative. In 4 anni di occupazione infatti è mancata una strategia concreta di intervento sociale ed abitativo, assente anche per le altre grandi occupazioni di rifugiati a Roma in cui vivono complessivamente circa 3mila persone.
Le alternative proposte durante il corso della giornata di ieri oltre ad essere state individuate tardivamente risultavano inadeguate poichè non avrebbero garantito una sistemazione a tutte le persone presenti e non erano accompagnate da garanzie per soluzioni credibili di lungo periodo.
“All’interno del palazzo abitavano rifugiati che sono in italia da moltissimi anni, molti di loro residenti nel comune di Roma. Si tratta di persone in fuga da guerra e persecuzione, già vittime di terribili traumi. Famiglie con bambini iscritti nelle scuole di quartiere” ha sottolineato Stephane Jaquemet, Delegato UNHCR per il Sud Europa. “Persone che hanno diritto ad un sostegno per avviare il loro percorso di integrazione in modo da raggiungere l’autonomia”.
L’UNHCR chiede al Comune di Roma che vengano individuate con urgenza delle soluzioni per tutti coloro che oggi sono stati allontanati da Piazza Indipendenza e che ancora non hanno un posto dove dormire e che venga istituito un tavolo di concertazione permanente, che prevede una sistematica consultazione con i rifugiati stessi.
Il problema dell’integrazione dei rifugiati è strutturale e presente in tutta Italia.
Consapevole della complessità della questione, UNHCR chiede al governo che il piano nazionale per l’integrazione venga approvato immediatamente e che le autorità competenti lavorino in uno spirito di aperta collaborazione nell’attuazione dello stesso. L’UNHCR si rende disponibile a cooperare attivamente per sostenere il lavoro della autorità.
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