L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime apprezzamento per la dichiarazione congiunta del Ministro Supplente Citizen Protection, Ioannis Panousis, e il Ministro Supplente delle Politiche Migratorie, Anastasia Christodoloupoulou, che riconosce e si impegna a risolvere immediatamente alcune problematiche riguardanti la detenzione amministrativa dei cittadini di Paesi terzi in Grecia.
Questa dichiarazione arriva nel momento in cui tre cittadini di Paesi terzi detenuti sono deceduti (uno a causa di problemi di salute, gli altri due si sono tolti la vita) mentre erano in stato di detenzione amministrativa, ad Atene e Salonicco.
In questo contesto, l’UNHCR accoglie come un passo nella giusta direzione l’annuncio della revoca immediata della decisione ministeriale che permette un prolungamento della detenzione oltre i 18 mesi, il rilascio immediato e rinvio alle strutture d’accoglienza dei gruppi vulnerabili, il rilascio dei richiedenti asilo e di coloro la cui detenzione ha superato i sei mesi, l’implementazione immediata di misure mirate a migliorare in modo sostanziale le condizioni di detenzione, così come l’uso di misure alternative alla detenzione.
L’UNHCR, così come altre agenzie internazionionali e nazionali, ha più volte evidenziato i gravi problemi legati alla detenzione amministrativa in Grecia, riguardo sia alle modalità di esecuzione, sia alle condizioni di detenzione che sono di gran lunga inferiori agli standard minimi internazionali.
Ad oggi, piuttosto che trattarsi di una misura d’eccezione, la detenzione era diventata una pratica consueta, mentre non venivano rispettate le garanzie e le procedure necessarie. Tra i cittadini dei Paesi terzi che sono entrati nei centri di “pre-allontanamento” erano presenti molte persone bisognose di protezione internazionale o persone con bisogni specifici. Lo scorso anno, il prolungamento del periodo di detenzione di una persona, insieme alle condizioni di detenzione altamente problematiche, hanno aggravato ulterioremente la situazione.
L’UNHCR vuole evidenziare la necessità di un impegno comune per il rapido esame delle domande d’asilo avanzate dalle persone in detenzione, cosi come per creare nuove strutture d’accoglienza per i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, visto che le strutture al momento esistenti sono gravemente insufficienti in confronto alle esigenze attuali.
L’UNHCR è disponibile a lavorare con le autorità greche e sostenere qualsiasi impegno volto a razionalizzare la detenzione amministrativa dei cittadini di paesi terzi, oltre alla ricerca e all’applicazione di misure alternative alla detenzione.
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