L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime profonda preoccupazione per la nuova legge votata questa mattina dal parlamento ungherese che prevede la detenzione obbligatoria di tutti i richiedenti asilo, inclusi molti minori, per l’intera durata della procedura di asilo.
La legge dispone che tutti i richiedenti asilo, minori inclusi, saranno detenuti per lunghi periodi all’interno di container circondati da alte recinzioni di filo spinato allestiti lungo i confini.
Questa nuova legge viola gli obblighi dell’Ungheria in seno al diritto internazionale e quello dell’Unione Europea, e avrà un impatto terribile, tanto sul piano fisico quanto su quello psicologico, su donne, minori e uomini che hanno già patito enormi sofferenze.
L’UNHCR aveva già espresso la propria forte preoccupazione per le barriere fisiche erette dall’Ungheria lungo i confini, oltre che per gli ostacoli legislativi e politici che rendono quasi impossibile l’ingresso dei richiedenti asilo nel Paese, impedendo loro di fare domanda di asilo e ottenere protezione.
Secondo il diritto internazionale e quello dell’Unione Europea, la detenzione di rifugiati e richiedenti asilo può essere giustificata solo sulla base di un numero limitato di ragioni, e solo laddove si consideri necessaria, ragionevole e adeguata. Questo prevede che le autorità considerino se esistono misure meno coercitive o inopportune che permettano comunque di ottenere gli stessi risultati, valutando le circostanze particolari di ogni singolo caso. Per prima cosa, è necessario considerare sempre ogni alternativa alla detenzione. La non osservanza di tale procedura potrebbe rendere la detenzione arbitraria.
I minori non devono mai essere detenuti in nessun caso. La detenzione non costituisce in alcuna circostanza il miglior interesse di un minore.
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