Sette mesi dopo l’inizio del conflitto armato internazionale in Ucraina, i rifugiati sono riconoscenti per la calorosa accoglienza ricevuta in tutta Europa e la maggior parte di loro ha intenzione di rimanere dove si trova per il momento.
Secondo un sondaggio pubblicato oggi dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, la maggior parte dei rifugiati ucraini è altamente istruita e disposta a lavorare e a contribuire ai Paesi che li ospitano, ma ha bisogno di un sostegno costante affinché sia possibile garantire loro un’efficace inclusione socio-economica.
Basato su 4.800 risposte di rifugiati ucraini ospitati in Paesi europei e non solo, tra agosto e settembre, “Lives on Hold: Intentions and Perspectives of Refugees from Ukraine” fornisce informazioni sulle sfide che i rifugiati stanno affrontando e sulle loro intenzioni.
Con il conflitto in Ucraina che continua a dividere milioni di famiglie, la maggior parte dei rifugiati ucraini (82%) intende tornare a casa per ricongiungersi con le proprie famiglie, ma solo il 13% prevede di farlo nei prossimi tre mesi.
Nei Paesi di accoglienza, molti rifugiati hanno citato fattori positivi, come i legami con la famiglia o gli amici, la sicurezza e la stabilità, la disponibilità di servizi medici, l’accesso all’istruzione e la situazione economica generale.
Circa il 70% dei rifugiati possiede qualifiche di istruzione superiore e due terzi stavano lavorando in Ucraina. I rifugiati sono desiderosi di rientrare nel mercato del lavoro, il che ridurrebbe la loro dipendenza dall’assistenza sociale, ma attualmente meno di un terzo è occupato o autonomo.
I rifugiati cercano di svolgere un ruolo più attivo nei Paesi che li ospitano, ma per farlo hanno bisogno di ulteriore sostegno. Con il protrarsi dell’esilio sono emerse nuove esigenze. Molti rifugiati dicono di aver bisogno di corsi di lingua locale, di un sostegno per garantire che le loro competenze siano formalmente riconosciute e, soprattutto, di accesso ai servizi di assistenza all’infanzia per consentire loro di lavorare fuori casa.
Tre quarti degli intervistati hanno dichiarato di voler mandare i figli a scuola nel Paese ospitante, mentre il 18% preferisce l’apprendimento a distanza utilizzando il programma di studi ucraino.
Senza un lavoro, molti faticano a sbarcare il lunario e a trovare un alloggio adeguato. Quasi la metà degli intervistati (41%) alloggia presso persone che gli ospitano, il 20% vive in centri collettivi o strutture alberghiere, mentre un quarto è in affitto. Molti sono molto preoccupati di trovare soluzioni alternative sostenibili in vista dell’inverno.
Il sostegno psicologico e l’assistenza specializzata per i bambini disabili e gli anziani rimangono altri bisogni urgenti. Circa l’87% dei rifugiati sono donne e bambini e quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di avere un membro della famiglia con almeno una disabilità.
Ampie zone dell’Ucraina rimangono devastate, con città e mezzi di sussistenza distrutti in molte aree.
L’inizio dell’inverno e l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia – o la mancanza di elettricità – rendono al momento difficile il ritorno a casa per molte delle persone costrette a fuggire.
Quasi sette milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese e l’UNHCR sta effettuando riparazioni e isolamento delle case per le famiglie vulnerabili che si preparano all’inverno. Più di 815.000 persone hanno ricevuto generi alimentari e non, tra cui vestiti invernali, mentre più di 31.000 hanno ricevuto materiali per ripari d’emergenza. L’UNHCR mira a distribuire kit per ripari d’emergenza a oltre 1 milione di persone entro la fine dell’anno.
Con oltre 7,4 milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina in tutta Europa, l’UNHCR esorta a continuare a sostenere i Paesi ospitanti per garantire ai rifugiati l’accesso a un’assistenza adeguata e l’inclusione socio-economica.
L’indagine qualitativa e quantitativa è la seconda effettuata dall’UNHCR sui profili e sulle intenzioni dei rifugiati ucraini in Europa e copre una gamma più ampia di Paesi rispetto alla prima.
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