L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, esprime profonda preoccupazione per la situazione dei numerosi richiedenti asilo che in attesa di poter formalizzare la domanda di protezione internazionale e di accedere al sistema di accoglienza sono costretti a vivere in sistemazioni di fortuna.
L’UNHCR segue da molti anni e con particolare attenzione la situazione di richiedenti asilo e rifugiati presenti a Roma, un quadro che ha visto complessivamente acuirsi molteplici contesti di grave disagio.
Desta preoccupazione crescente la condizione di centinaia di richiedenti asilo che per motivi di differente natura si trovano di fatto fuori dal circuito dell’accoglienza e che si recano nei pressi della stazione Tiburtina per poter ricevere assistenza fornita da volontari e organizzazioni non governative.
Persone di varie nazionalità, continuano ad arrivare regolarmente e dormono al di fuori della stazione. Fra loro vi sono persone molto vulnerabili, minori non accompagnati, vittime di tortura e violenza di genere.
L’assenza di un’adeguata informazione circa i loro diritti e la procedura di protezione internazionale, nonché le condizioni spesso di grande disagio igienico sanitario in cui queste persone vivono, le espone a gravi rischi.
L’UNHCR ha particolarmente apprezzato lo sforzo dei cittadini romani e delle associazioni nel dare una grande risposta di solidarietà ai migranti e richiedenti asilo che sostano nell’area della Stazione Tiburtina.
L’UNHCR a Gennaio 2017, nel corso di un incontro con la Sindaca Virginia Raggi, ha chiesto che con urgenza venisse data una risposta alle situazioni di disagio in cui versano richiedenti asilo e rifugiati nella città di Roma, ricevendo, nell’occasione, rassicurazioni circa l’apertura di un centro di accoglienza presso la stazione.
Desta inoltre particolare preoccupazione la condizione di estrema difficoltà in cui versano migliaia di rifugiati che vivono in insediamenti informali e occupazioni.
Fra loro anche moltissimi bambini e famiglie, come si è reso evidente durante il recente sgombero di 500 persone nello stabile di Via Vannina.
Ancora oggi molti di loro, fra cui donne sole con bambini, non hanno ricevuto assistenza.
UNHCR ritiene che a Roma serva con urgenza un piano di interventi sociali efficaci e lungimiranti per rifugiati e richiedenti asilo.
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