Il 1° luglio l’Italia assumerà la presidenza dell’Unione Europea (UE), proprio nel momento in cui si assiste a un incremento del numero di rifugiati che intraprendono viaggi pericolosi per trovare sicurezza in Europa. La situazione alle frontiere marittime dell’Europa richiede un’azione urgente e concertata, che si focalizzi sull’obiettivo generale di salvare vite umane. Nelle raccomandazioni che l’UNHCR ha rivolto all’Italia, si richiede una risposta coordinata per rafforzare la protezione e la solidarietà all’interno e all’esterno dell’Unione.
Gli arrivi via mare, soprattutto di siriani ed eritrei, sono continuati senza sosta nella prima parte del 2014, segnando un aumento pari a oltre quattro volte il numero degli arrivi in Italia nello stesso periodo del 2013; le isole greche, a loro volta, hanno visto arrivare sulle proprie coste un numero significativo di persone. Un simile incremento degli arrivi ha portato con sé sfide significative, che comportano tra le altre cose frequenti e costose operazioni di ricerca e soccorso. Anche la capacità di accoglienza e di screening degli Stati membri che si affacciano sul Mediterraneo e al di là di esso è stata messa sotto pressione, richiedendo l’attenzione sia degli Stati costieri che di quelli non costieri. L’UNHCR incoraggia l’Italia affinché guidi le discussioni sulla condivisione delle responsabilità e sulle politiche a livello europeo, in modo che si mantenga l’attenzione sull’accesso al territorio e sulla protezione per coloro che cercano asilo.
La Presidenza italiana sovrintenderà pertanto alla necessarioa discussione su quali passi in avanti intraprendere in materia di protezione nell’UE. L’UNHCR ha accolto con favore l’iniziativa del governo italiano di lanciare l’operazione Mare Nostrum sulla scia della tragedia avvenuta al largo delle coste di Lampedusa nel mese di ottobre 2013. Da allora sono state salvate più di 66.400 vite umane. Attraverso la sua Iniziativa del Mar Mediterraneo centrale (CMSI), l’UNHCR propone diverse iniziative concrete volte a prevenire la perdita di vite umane in mare, tra cui il potenziamento delle operazioni di ricerca e salvataggio, il miglioramento delle strutture di accoglienza, l’istituzione di meccanismi di cooperazione per l’individuazione di soluzioni per i rifugiati e la creazione di alternative legali ai pericolosi movimenti irregolari. L’UNHCR esorta l’Italia a guidare il passo successivo e l’attuazione del piano d’azione della Task Force per il Mediterraneo (TFM).
L’UNHCR esorta inoltre la Presidenza italiana a prestare la dovuta attenzione alla situazione dei siriani e di altre persone bisognose di protezione internazionale, in particolare per quanto riguarda l’accesso al territorio e le procedure di asilo. I continui casi di negazione dell’accesso alle frontiere e di respingimenti in mare e lungo le frontiere terrestri pongono rifugiati e migranti in condizioni di ulteriore rischio e queste pratiche devono cessare immediatamente. Le norme a livello europeo e internazionale sono chiare: le persone che possono aver bisogno di protezione devono avere accesso al territorio e alle procedure di asilo.
Le raccomandazioni dell’UNHCR invitano anche ad aumentare la flessibilità e la reattività dei sistemi di asilo nell’UE, a dare attuazione alla normativa europea in materia di asilo, a eliminare l’apolidia entro il 2024 e a intraprendere azioni di contrasto al traffico di esseri umani.
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Per ulteriori informazioni, consultare:
Asilo nell’Unione Europea
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