Donne, uomini e bambini civili continuano a pagare un prezzo molto alto a causa della guerra in Yemen: in media, nel 2018, quasi 100 civili sono morti o rimasti feriti ogni settimana. Lo confermano i dati resi pubblici oggi da Protection Cluster, di cui l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è capofila.
Sono oltre 4.800 le vittime e i feriti civili registrate nel corso dell’anno, una media di 93 morti civili ogni settimana, secondo il Civilian Impact Monitoring Report per il 2018.
Le statistiche sul numero di vittime si basano su dati open source che vengono raccolti, analizzati e disseminati nell’ambito del Civilian Impact Monitoring Project (CIMP), che pubblica queste informazioni a sostegno del programma di protezione umanitaria nello Yemen. UNHCR è a capo del Protection Cluster nell’ambito della risposta umanitaria delle Nazioni Unite nello Yemen, con il sostegno, come co-coordinatore, del Danish Refugee Council (DRC).
Nel 2018 il numero maggiore di vittime è stato registrato sulla costa occidentale, che include il governorato di Al Hudaydah, uno degli epicentri del conflitto da giugno 2018. Quasi la metà (il 48 per cento) di tutte le vittime identificate sono state registrate in questa regione, nei governatorati di Sa’ada e Al Jawf, altre aree drammaticamente coinvolte nel conflitto, sono state registrate il il 22 per cento delle vittime.
“Il report evidenzia l’incredibile costo umano del conflitto. I civili nello Yemen continuano ad affrontare gravi rischi per la loro sicurezza, benessere e diritti di base. Esposti alla violenza quotidiana, molti vivono nella paura costante e soffrono condizioni sempre peggiori, ricorrendo, nella disperazione, a meccanismi di sopravvivenza pericolosi”, ha affermato Volker Türk, assistente dell’Alto Commissario per i rifugiati.
Il 30% dei civili è stato ucciso o ferito mentre si trovava all’interno della propria casa. Altri sono rimasti vittime delle violenze mentre erano in strada, mentre lavoravano o si trovavano in mercati e altre aree civili.
Un quinto delle vittime è costituito da bambini (410 hanno perso la vita, mentre 542 sono stati feriti).
Oltre alle vittime civili, il rapporto evidenzia l’impatto dei conflitti armati sull’accesso alle infrastrutture e ai servizi essenziali. Le organizzazioni partner di UNHCR che operano sul campo stimano che gli attacchi alle infrastrutture civili abbiano drasticamente limitato l’accesso al cibo, all’acqua, agli aiuti e all’assistenza sanitaria per oltre mezzo milione di famiglie.
“L’UNHCR ribadisce il suo appello a tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per proteggere i civili e le infrastrutture in conformità con il diritto internazionale umanitario. Solo una risoluzione pacifica del conflitto potrà impedire ulteriori sofferenze e permetterà di affrontare l’emergenza umanitaria”, ha affermato Volker Türk.
Quattro anni di conflitto in Yemen hanno causato la più grande crisi umanitaria del mondo: la guerra ha reso oltre 14 milioni di persone bisognose di protezione e costretto quasi il 15 per cento dell’intera popolazione, circa 4,3 milioni di persone, a fuggire dalle proprie case. Questo dato include 3,3 milioni di persone ancora sfollate in tutto il paese, mentre un milione di persone ha tentato di fare ritorno a casa.
L’UNHCR sta rispondendo ai bisogni degli yemeniti sfollati a causa del conflitto fornendo contributi in denaro, alloggi e altre forme di aiuto per far fronte all’emergenza. Dall’inizio dell’anno l’UNHCR ha fornito assistenza in denaro a quasi 230.000 yemeniti sfollati (33.000 famiglie).
L’UNHCR ha inoltre fornito assistenza e protezione alle persone più vulnerabili e a rischio, tra cui donne, bambini, anziani, persone con disabilità e vittime di violenza di genere.
Il rapporto “Civilian Impact Monitoring Report Annual 2018” è disponibile al seguente link.
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