Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo di attuazione delle direttive dell’Unione Europea sull’accoglienza dei richiedenti asilo e sulle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.
L’UNHCR ha esortato in più occasioni il Governo a cogliere questa opportunità per riformare il sistema d’asilo italiano e renderlo adeguato alle sfide che l’attuale fenomeno pone.
L’UNHCR, avendo preso visione della bozza di decreto, si unisce alle associazioni del settore nell’esprimere preoccupazione per la mancata riforma del sistema d’accoglienza e dell’organismo competente a valutare le domande di protezione internazionale.
In particolare l’UNHCR ritiene che l’esperienza degli ultimi anni abbia dimostrato la necessità di superare un modello d’accoglienza basato sui grandi centri collettivi, a favore di un sistema che valorizzi i progetti territoriali di piccole dimensioni, al fine di facilitare i processi d’integrazione.
L’introduzione di Centri regionali previsti nel nuovo decreto, in assenza di un termine massimo, rischiano di riproporre gli aspetti di criticità già presenti nell’attuale sistema dei CARA.
In merito alla valutazione delle domande di asilo, l’Agenzia sottolinea l’esigenza di creare un organismo dedicato e professionale, allo scopo di rafforzare competenza, adeguatezza ed efficienza delle procedure.
L’UNHCR, inoltre, sottolinea con disappunto che il decreto introduce elementi di arretramento rispetto alle garanzie e ai diritti dei richiedenti asilo, in particolare con riferimento al trattenimento nei CIE.
L’UNHCR auspica che il Parlamento intervenga, attraverso l’adozione dei pareri delle Commissioni competenti, chiedendo di modificare il decreto nelle sue parti più critiche e dando indicazioni sulle necessarie riforme da attuare.
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