L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per la proposta avanzata dalla Spagna di legalizzare i respingimenti automatici di persone che cercano di oltrepassare le recinzioni di confine per entrare nelle sue enclavi di Ceuta e Melilla situate in Nord Africa. Nell’ambito di questa iniziativa, una persona che cerca di entrare a Ceuta e Melilla in modo irregolare, senza la documentazione richiesta, sarebbe automaticamente respinta e non avrebbe diritto alle garanzie legali previste dalla legislazione nazionale e comunitaria sul diritto di chiedere asilo.
Le due città spagnole sono le uniche frontiere di terra tra l’Unione Europea e l’Africa. Dal 2013 vi è stato un aumento nel numero di persone che entrano irregolarmente attraverso tale via. Si è inoltre registrato in proporzione un incremento di persone provenienti da paesi afflitti da guerre, violenze e persecuzioni, tra cui la Siria, la Repubblica Centrafricana e il Mali. Nel 2013, circa 4.200 persone hanno raggiunto Ceuta e Melilla irregolarmente (via terra e via mare). Dall’inizio dell’anno sono arrivate 5.000 persone, tra cui 2.000 in fuga dal conflitto in Siria (di cui il 70% sono donne e bambini).
Per far fronte a tale afflusso, il governo spagnolo ha proposto un emendamento alla normativa vigente da applicare esclusivamente alle frontiere di Ceuta e Melilla. La proposta introduce il concetto di “rifiuto alla frontiera” (“rechazo en frontera” in spagnolo) e mira a legalizzare l’attuale prassi dei respingimenti. Tale pratica non darebbe la possibilità di chiedere asilo a chi fugge da persecuzioni e conflitti.
In questo contesto, l’UNHCR sottolinea l’importanza di consentire l’accesso al territorio per richiedere protezione internazionale. L’UNHCR è consapevole della complessità nella gestione delle frontiere di Ceuta e Melilla. Tuttavia, il governo deve garantire che ogni iniziativa legale rispetti gli obblighi internazionali sottoscritti, in particolare la Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951, a cui la Spagna ha aderito.
Inoltre, l’UNHCR continua ad esprimere la propria preoccupazione per il crescente uso della violenza al confine, mirato a dissuadere i migranti e i richiedenti asilo dall’entrare. Quest’anno sono stati documentati diversi episodi di violenza e sono aumentate le segnalazioni di respingimenti dalle enclavi. Più recentemente, il 15 ottobre, le immagini mostrano le autorità di frontiera usare la violenza durante un tentativo di ingresso di circa 200 persone presso le recinzioni a Melilla. L’UNHCR chiede alle autorità spagnole di assicurare che non venga esercitata alcuna violenza alle frontiere spagnole e che la gestione delle stesse avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani e della normativa sui rifugiati. L’UNHCR è pronto a dare il proprio sostegno alle autorità spagnole
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