Oltre 500.000 rifugiati Rohingya sono stati registrati in un’operazione congiunta delle autorità del Bangladesh e dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. I dati sono aggiornati a mercoledì scorso.
Molti di questi rifugiati ricevono una carta d’identità per la prima volta. I documenti biometrici e antifrode vengono emessi congiuntamente dalle autorità bengalesi e dall’UNHCR nei confronti di tutti i rifugiati accertati che hanno più di 12 anni.
Questa operazione di registrazione su larga scala si sta svolgendo in tutti gli insediamenti di rifugiati a Cox’s Bazar con lo scopo di assicurare l’accuratezza dei dati sui rifugiati in Bangladesh, affinché le autorità nazionali e i partner umanitari abbiano una conoscenza più approfondita della popolazione e delle sue esigenze. La disponibilità di dati precisi aiuterà le agenzie nella loro pianificazione in modo da poter indirizzare l’assistenza dove è più necessaria, soprattutto rispetto alle persone con esigenze specifiche, come le donne e i bambini che si prendono cura della propria famiglia, oppure le persone con disabilità.
La scorsa settimana l’UNHCR ha lanciato il Global Distribution Tool (GDT) in uno degli insediamenti di rifugiati a Cox’s Bazar, basato sui dati biometrici raccolti durante questa operazione di registrazione. Attraverso la verifica di impronte digitali o la scansione dell’iride, questo strumento velocizza le distribuzioni, permette di evitare le frodi e può essere utilizzato dai partner per evitare eventuali sovrapposizioni nell’assistenza, oltre che per assicurare che nessuno rimanga escluso. Verrà esteso ad altri insediamenti nelle prossime settimane.
Le nuove carte d’identità indicano il Myanmar come Paese di origine, un elemento fondamentale per stabilire e garantire il diritto dei rifugiati Rohingya di fare ritorno nelle loro case in Myanmar, se e quando decideranno che sarà arrivato il momento di farlo.
Circa 900.000 rifugiati Rohingya vivono in insediamenti sovraffollati a Cox’s Bazar, e si stima che tra essi oltre 740.000 siano fuggiti dal Myanmar dall’agosto 2017.
L’operazione di registrazione, attualmente in corso, ha avuto inizio a giugno 2018. In media circa 5.000 rifugiati vengono registrati giornalmente in sette punti diversi all’interno degli insediamenti. Oltre 550 persone sono state reclutate localmente al fine di terminare la procedura entro la fine dell’ultimo trimestre del 2019.
Il Biometric Identity Management System (BIMS) dell’UNHCR raccoglie i dati biometrici, compresi le impronte digitali e la scansione dell’iride, che permettono di assicurare l’identità unica di ogni rifugiato, oltre ad altre informazioni importanti come eventuali legami familiari.
Sia l’UNHCR che le autorità del Bangladesh incontrano regolarmente la comunità di rifugiati, compresi i suoi rappresentanti eletti, gli imam, gli anziani e gli insegnanti, per illustrare i benefici della registrazione e per rispondere a eventuali domande e preoccupazioni. Inoltre, dei team di sensibilizzazione, formati da rifugiati volontari, si recano nelle comunità per spiegare il processo di registrazione e invitare le persone a registrarsi.
L’UNHCR fa appello alla comunità internazionale affinché continui a sostenere i rifugiati Rohingya e il Bangladesh. Alla fine di luglio, l’UNHCR e i suoi partner impegnati della risposta congiunta in Bangladesh hanno ricevuto 318 milioni di dollari statunitensi, poco più di un terzo dei 920 milioni richiesti nel 2019.
FINE
Per maggiori informazioni:
A Cox’s Bazar, Louise Donovan, [email protected], +880 18 4732 7279
A Dakka, Joseph Tripura, [email protected], +88 17 1309 0375
A Ginevra, Andrej Mahecic, [email protected], +41 79 642 97 09
Per sostenere la campagna Emergenza Rohingya clicca qui:
https://dona.unhcr.it/campagna/emergenza-rohingya-2019/
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