I recenti scontri tra forze governative e gruppi ribelli verificatisi nella Repubblica Centrafricana (RCA) settentrionale hanno costretto oltre 2.000 rifugiati a fuggire in Ciad la scorsa settimana.
I nuovi arrivati, provenienti dalla regione di Kaga-Bandoro, nella RCA, hanno riferito al personale dell’UNHCR presente in Ciad di essere fuggiti da scontri, violenze, saccheggi ed estorsioni perpetrati da gruppi ribelli quando le forze governative erano ormai in procinto di intervenire. Mentre si dirigevano verso il confine, anche altre persone provenienti da Batangafo e Kabo sulla strada per il Ciad si sono unite alla fuga per il timore di attacchi.
Per raggiungere il Ciad, le persone hanno dovuto guadare il fiume Grande Sido immerse fino alle spalle, a volte portando i pochi effetti personali sulla testa. I rifugiati si sono ora stabiliti presso il villaggio di Gandaza e la città di confine Sido, sebbene una parte si veda ancora costretta a fare ritorno nella RCA per trovare cibo o mettere in salvo quel poco che rimane dei propri averi.
Alloggio, cibo e acqua, insieme all’accesso a servizi igienico-sanitari e assistenza medica, rappresentano le esigenze più urgenti dei rifugiati. La capacità dell’UNHCR di soddisfare le richieste più basilari è fortemente ostacolata dalla carenza di fondi e risorse.
I combattimenti nella RCA settentrionale sono riesplosi a causa di una rivolta armata conseguente alle contestate elezioni di dicembre, che ha portato centinaia di migliaia di persone a fuggire all’interno del Paese e oltre confine nei Paesi limitrofi. L’afflusso era diminuito considerevolmente da metà marzo, dopo che le forze governative e i loro alleati avevano ripreso la maggior parte delle roccaforti ribelli. Questo ha permesso di fare ritorno alle proprie aree di provenienza a 37.000 ex sfollati interni che ora hanno bisogno di aiuto per ricostruire le proprie vite.
Il Ciad attualmente accoglie quasi 11.000 dei 117.000 rifugiati centrafricani, che sono anche fuggiti nei vicini Camerun, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica del Congo alla vigilia delle violenze postelettorali che hanno costretto anche 164.000 persone a rimanere sfollate all’interno del Paese.
Le attività di risposta alla crisi umanitaria nella RCA costituiscono una delle operazioni dell’UNHCR meno finanziate a livello mondiale: attualmente è stato coperto solo il 12 per cento dei 164,7 milioni di dollari richiesti, nonostante la portata dell’esodo in corso. Quasi un terzo della popolazione del Paese risulta ora essere in fuga, dopo un decennio di instabilità.
Rifugiati dalla RCA in fuga dai gruppi armati che attaccano i loro villaggi – Video B-ROLL: https://media.unhcr.org/Share/6yc3mrh8mxkb8013t4cq4xckmv57rajt
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