L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, chiede agli Stati europei di offrire un porto sicuro e garantire lo sbarco a due navi di ONG che trasportano 49 rifugiati e migranti, inclusi bambini piccoli, soccorsi nel Mediterraneo.
32 persone si trovano a bordo della nave Sea Watch 3 dal 22 dicembre, mentre altre 17 sono state salvate dalla Sea Eye il 29 dicembre.
Il tempo stringe. Per le prossime ore si prevede mare mosso ed è probabile che le condizioni a bordo delle due navi si deterioreranno.
“È necessaria una leadership decisa, in linea con i valori fondamentali di umanità e compassione, per offrire condizioni sicure di sbarco e portare a terra i 49 in sicurezza”, ha dichiarato Vincent Cochetel, inviato speciale dell’UNHCR per il Mediterraneo centrale. “I negoziati che determinano quali Stati li accoglieranno successivamente dovranno avere luogo solo dopo che le persone soccorse saranno al sicuro a terra.”
A fronte di una significativa riduzione nel numero di arrivi, oltre 2.140 persone sono morte o risultano disperse nel 2018 nel tentativo di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo. L’UNHCR elogia il lavoro delle navi di ricerca e soccorso delle ONG per il loro ruolo fondamentale nell’evitare che il numero delle vittime risulti ancora più alto.
Nel 2019 c’è un bisogno sempre più urgente di mettere fine all’approccio “nave per nave” attualmente in uso, ed è necessario che gli Stati adottino un accordo regionale che permetta ai capitani delle navi di sapere con chiarezza e prevedibilità dove far sbarcare i rifugiati e i migranti soccorsi nel Mediterraneo.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter