Migliaia di rifugiati nigeriani stanno vivendo in condizioni estremamente difficili nelle remote ed insicure zone di frontiera dell’estremo nord del Camerun, ed hanno urgente bisogno di assistenza. L’UNHCR è pronto ad aiutare, ma la continua minaccia di Boko Haram ostacola il regolare accesso al territorio.
All’inizio di questo mese, una squadra dell’UNHCR ha potuto visitare le zone di confine della Regione dell’Estremo Nord precedentemente inaccessibili, tra cui i distretti di Fotokol, Makary e Mogode, dove hanno svolto la pre-registrazione di più di 21.000 rifugiati che hanno vissuto per mesi con le famiglie ospitanti, dopo essere fuggiti dagli attacchi di Boko Haram nel nord-est della Nigeria.
E ‘stata la prima volta che l’UNHCR ha potuto incontrare queste persone, e si suppone che ce ne siano molte altre. Gli ultimi dati delle Nazioni Unite riportano che vi sono 27.000 rifugiati che vivono fuori dai campi. Il personale dell’UNHCR ha rilevato che questi rifugiati vivono in condizioni estremamente difficili. Alcuni sono ospitati da famiglie indigenti, ma la maggior parte dorme all’aperto sotto gli alberi, in ripari di fortuna o su pavimenti sporchi di aule fatiscenti. Altri si trovavano in villaggi abbandonati, i cui abitanti sono fuggiti dagli attacchi di Boko Haram. Alcune famiglie sono state separate mentre attraversavano il confine del Camerun.
Molti dei rifugiati che vivono all’esterno dei campi hanno dichiarato di essere in attesa che migliorino le condizioni di sicurezza del nord della Nigeria per potervi fare ritorno, dopo aver vissuto per così tanto tempo in luoghi inadeguati, senza privacy. Alcuni temevano di essere rimandati indietro oltre il confine.
In alcuni villaggi le infrastrutture sono state distrutte o danneggiate: la mancanza di assistenza sanitaria, di servizi igienico-sanitari, e dell’acqua potabile rappresentano una delle principali preoccupazioni. In molte zone i servizi di base sono inesistenti. In Fotokol, per esempio, 25 scuole sono state chiuse a causa degli attacchi di Boko Haram, impedendo così che i bambini ricevano un’istruzione.
I rifugiati sono quasi totalmente dipendenti dalla comunità locale. Molti hanno aiutato gli agricoltori locali, altri vendono prodotti nei mercati settimanali. Il Programma Alimentare Mondiale sta distribuendo cibo nelle aree raggiungibili.
Di fronte a queste difficili condizioni e all’insicurezza, l’UNHCR sta incoraggiando le persone a trasferirsi nel campo di Minawao, che si trova più all’interno del Paese, dove possono accedere a servizi di assistenza in condizioni di sicurezza. Per coloro che non vogliono spostarsi nel campo sarà fornito un riparo e assistenza a sostegno delle famiglie. L’UNHCR spera di poter tornare a registrare formalmente le persone che risiedono nel campo, non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno.
L’UNHCR vorrebbe registrare tutti i rifugiati, ma di fronte agli attacchi e agli omicidi di Boko Haram riportati nella regione, le condizioni di sicurezza rimangono un problema importante. Di conseguenza, anche l’accesso degli aiuti umanitari resta difficile. La situazione di insicurezza ha inciso negativamente sulle capacità d’intervento dell’UNHCR nel nord del Paese, dove ci sono circa 199.000 sfollati interni.
In passato, l’UNHCR ha incoraggiato i rifugiati a spostarsi a Minawao, che accoglie quasi 60.000 degli 87.000 rifugiati nigeriani nella Regione dell’Estremo Nord del Camerun. Nel mese di ottobre, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha stimato che il numero di rifugiati che vivono all’esterno dei campi ammonti a circa 27.000 unità. A seguito delle operazioni di pre-registrazione effettuate recentemente in alcuni distretti della regione, l’UNHCR ritiene che il loro numero possa essere notevolmente più alto. Coloro che sono rimasti nella zona di frontiera lo hanno fatto perché speravano di poter far ritorno presto a casa, ma corrono il rischio di essere presi e riportati a casa.
L’UNHCR ha ricordato al governo i suoi obblighi, in materia di diritto internazionale, di fornire asilo a chi ne ha bisogno, incoraggiandolo a mantenere una politica di porte aperte nei confronti dei rifugiati. Inoltre, l’UNHCR, ha offerto la sua competenza nel supportare le autorità nell’identificazione dei rifugiati che vogliono tornare volontariamente nel proprio Paese d’origine.
In Camerun, l’UNHCR assicura protezione e assistenza a circa 370.000 rifugiati e richiedenti asilo, tra cui nigeriani e 259.145 rifugiati della Repubblica Centrafricana. I programmi dell’UNHCR riguardano sia gli sfollati interni che le comunità ospitanti.
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