L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha appreso questa settimana di una nuova tragedia in mare verificatasi al largo della costa dello Yemen che ha provocato 62 vittime. Si stanno ancora raccogliendo informazioni, ma vi è ormai la conferma che una nave con a bordo 60 persone provenienti da Somalia ed Etiopia e due membri dell’equipaggio yemenita è affondata sabato scorso nel Mar Rosso.
A quanto riferito, le vittime sono state sepolte dai residenti locali dopo che i loro corpi erano stati sospinti a riva nei pressi dell’area di Bab El Mandeb lungo la costa dello Yemen. L’UNHCR esprime cordoglio alle famiglie e agli amici delle persone coinvolte. La tragedia è la più grande perdita singola di vite umane avvenuta quest’anno in relazione ai gruppi di migranti e rifugiati che tentano di raggiungere lo Yemen attraverso il Mar Rosso e il Golfo di Aden.
La tragedia fa seguito agli incidenti di gennaio, marzo e aprile, portando a 121 il numero totale di persone morte in mare nel tentativo di raggiungere lo Yemen. L’UNHCR crede fermamente che ogni vita ha un valore e si sta adoperando per prevenire l’allarmante perdita di persone in mare e l’indifferenza verso coloro che hanno disperatamente bisogno di protezione. L’UNHCR rinnova l’appello ai governi della regione affinché rafforzino le loro capacità di ricerca e salvataggio in mare, gli accordi per uno sbarco sicuro delle persone soccorse e una corretta identificazione, l’assistenza e l’orientamento dei soggetti vulnerabili bisognosi di protezione e aiuto.
Restiamo pronti a sostenere lo Yemen in queste attività, e ad attuare altre misure volte a rafforzare il sistema di protezione nella regione adottato con la Dichiarazione di Sana’a della Conferenza regionale su asilo e migrazione tenutasi lo scorso novembre. L’UNHCR ha documentato l’arrivo di 16.500 rifugiati e migranti sulla costa yemenita durante i primi quattro mesi del 2014, un numero significativamente inferiore alle 35mila persone accolte nello stesso periodo dello scorso anno. Negli ultimi cinque anni, più di un milione e mezzo di persone (per lo più somali, etiopi ed eritrei) hanno attraversato le pericolose acque del Golfo di Aden e il Mar Rosso per raggiungere lo Yemen.
Le imbarcazioni sono sovraffollate e, a quanto riferito, i contrabbandieri hanno gettato in mare i passeggeri per evitare di capovolgersi o di essere intercettati. I funzionari addetti alla ricerca e al salvataggio affermano che tale prassi ha lasciato centinaia di vittime non documentate negli ultimi anni. L’UNHCR fornisce primo soccorso e cibo ai nuovi arrivati indentificati dalle motovedette lungo la costa, in tre centri costieri di transito. Anche i nostri partner – il Consiglio danese per i rifugiati, la Società per la solidarietà umana e la Mezzaluna Rossa dello Yemen – si adoperano per portare soccorso, aiutare le azioni di pattugliamento della costa e trasportane le persone nei centri di accoglienza più vicini per la registrazione iniziale.
Le persone di nazionalità somala ricevono lo status di rifugiato prima facie, mentre i non-somali interessati a far domanda d’asilo ricevono lettere di attestazione, valide per 20 giorni, con cui possono presentarsi agli uffici dell’UNHCR di Sana’a o Aden e chiedere asilo.
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