L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime forte preoccupazione per le ultime notizie riguardanti lo scandalo di “Mafia Capitale” che hanno evidenziato gravi irregolarità nella gestione dei fondi destinati a migranti e richiedenti asilo sul territorio della Capitale e in altre regioni italiane.
Il prezzo di questo scandalo è pagato soprattutto da persone in fuga da guerre e persecuzioni, nei confronti delle quali esiste un obbligo legale e morale di assistenza e protezione. È fondamentale quindi che sia rispettata una gestione dell’accoglienza che sia trasparente, coerente ed in linea con standard qualitativi adeguati, e che contenga inoltre forti garanzie per impedire che individui senza scrupoli possano trarre profitto da risorse destinate ai più vulnerabili.
“È spregevole che fondi destinati ai richiedenti asilo e ai rifugiati spesso solo in minima parte raggiungano i beneficiari – ha sottolineato Laurens Jolles, Delegato dell’UNHCR per il Sud Europa – L’UNHCR ha più volte denunciato l’inadeguata fornitura dei servizi previsti in alcuni centri, sottolineando l’importanza dei meccanismi di controllo e la necessità di fissare norme e regole più cogenti. Pensavamo che tali situazioni dipendessero da inadeguatezze a livello locale. Èestremamente preoccupante apprendere che spesso dipendono da un sistema di corruzione ampio e strutturato”.
L’UNHCR chiede quindi che venga strutturato un monitoraggio costante e accurato delle condizioni di accoglienza che permetta di individuare eventuali infrazioni ed inadeguatezze. Chiede inoltre rigide procedure di trasparenza nei bandi per la selezione degli enti gestori delle strutture di accoglienza che siano imperniate su criteri di idoneità e qualità, e sanzioni adeguate per i responsabili di queste frodi.
L’Agenzia ONU per i Rifugiati auspica inoltre che il rafforzamento del monitoraggio ed un’adeguata pianificazione del sistema di accoglienza siano previsti nella trasposizione della Direttiva Europea sull’accoglienza, sulla quale le Commissioni Parlamentari dovranno pronunciarsi a breve.
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