Mentre il numero di cittadini mozambicani in fuga verso il Malawi continua ad aumentare, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) richiede a tutte le parti in campo di rispettare il loro diritto di chiedere asilo, in un momento in cui si riscontrano segnali di pressione affinché facciano ritorno nel loro paese di origine. Più di 6 mila persone sono arrivate in Malawi da metà dicembre, e raccontano di fuggire da conflitti tra elementi armati dell’opposizione RENAMO e le forze governative in Mozambico.
Quasi tutti i nuovi arrivati sono alloggiati in un insediamento nel villaggio di Kapise, nel distretto di Mwanza, circa 100 chilometri a sud della capitale del Malawi, Lilongwe, mentre altri sono distribuiti in tutto il distretto confinante di Chikwawa.
I funzionari governativi del Mozambico hanno visitato Kapise almeno tre volte da metà gennaio per chiedere alle persone che qui hanno trovato rifugio il motivo per cui sono fuggite, discutere la possibilità di un loro ritorno e monitorare la situazione umanitaria dei loro concittadini. Il governo del Mozambico si è offerto di fornire assistenza socio-economica a coloro che dovessero ritornare.
L’UNHCR ha espresso a entrambi i governi preoccupazione perchè non siano compromessi il diritto di chiedere asilo e il principio del rimpatrio volontario, come sancito dalle convenzioni in materia di rifugiati promulgate dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA). A entrambi i governi sono stati ricordati i loro obblighi internazionali verso rifugiati e richiedenti asilo e i principi del rimpatrio volontario. L’UNHCR invita tutte le parti a rispettare il carattere umanitario dell’afflusso di mozambicani in Malawi.
L’UNHCR insieme ai suoi partner sta aiutando il governo del Malawi a fornire protezione e assistenza umanitaria a questi cittadini mozambicani. Con rafforzate capacità operative, l’UNHCR ha registrato tutti i nuovi arrivi a Kapise, per un numero totale di 6.013 persone, in maggioranza donne e bambini.
Il Programma Alimentare Mondiale ha distribuito razioni alimentari sufficienti per due mesi a tutte le famiglie presenti a Kapise. Sono stati anche consegnati teli di plastica, materassini, zanzariere, coperte, set da cucina, teli e articoli per l’igiene.
In una zona dove malaria e colera rappresentano una preoccupazione, l’UNICEF ha finanziato la costruzione di docce e latrine. Sono molti i mozambicani che hanno visitato la clinica sanitaria di Kapise, gestita da Medici Senza Frontiere, dove vengono condotte campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione della malaria e il corretto uso delle zanzariere. Dei sei pozzi predisposti da MSF dal mese scorso, due sono in grado di garantire un rifornimento idrico sufficiente.
Il governo del Malawi ha deciso che i nuovi arrivati devono rimanere a Kapise nella speranza che il conflitto nel loro paese cessi presto e che possano così fare ritorno in Mozambico. I capi villaggio e le autorità distrettuali hanno assegnato nuove aree di terreno per l’accoglienza dei nuovi arrivati.
Tuttavia il paese è in condizioni di sovraffollamento e l’UNHCR sta studiando soluzioni che possano decongestionare l’insediamento, ma si rendono necessari altri terreni per accogliere il crescente numero di arrivi. L’Agenzia ha fatto appello al governo del Malawi affinché individui un nuovo sito più lontano dal confine e con terreno adeguato per consentire il decongestionamento di Kapise.
Il Malawi ospita già circa 25mila rifugiati e richiedenti asilo, per lo più provenienti dalla regione dei Grandi Laghi e dal Corno d’Africa, all’interno del campo di Dzaleka situato a circa 35 chilometri da Lilongwe. Questo campo è al limite della sua capienza e le razioni di cibo sono state ridotte al 50 per cento da ottobre dello scorso anno, dal momento che le risorse per assistere i rifugiati sono limitate.
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