L’UNHCR prende nota della decisione di ieri sera del Consiglio europeo di trasferire 40.000 persone bisognose di protezione internazionale e di reinsediare 20.000 rifugiati. La decisione è un importante passo nel percorso di risposta a questa crisi, ma è chiaro che si dovrà fare molto di più, tra cui affrontare le cause alla radice del fenomeno.
In mezzo alla più grande crisi globale di migrazioni forzate dei tempi moderni, è essenziale che gli Stati lavorino insieme per elaborare delle risposte e che l’Europa mostri leadership e capacità di visione per affrontare la sfida del proteggere migliaia di rifugiati che oggi sono in fuga dalle guerre.
Per quanto riguarda l’accordo sul trasferimento di 40.000 persone in evidente bisogno di protezione internazionale, la partecipazione di tutti gli Stati membri sarà la chiave per la riuscita. Queste misure dovranno essere ampliate per soddisfare le esigenze attuali e per rispondere al fatto che una parte sempre maggiore di arrivi via mare sta avendo luogo in Grecia. Questa iniziativa può contribuire ad alleviare parte della pressione sull’Italia e sulla Grecia, ma deve essere accompagnata anche da un migliore funzionamento del sistema di Dublino.
Per quanto riguarda la proposta di reinsediare 20.000 rifugiati in tutta l’UE, l’UNHCR esorta gli Stati membri ad assumere impegni concreti per raggiungere questo obiettivo, al di là delle quote di reinsediamento esistenti. Chiediamo inoltre agli Stati membri di offrire altre vie legali per le persone bisognose di protezione internazionale – tra cui una più efficace, puntuale e coerente applicazione delle procedure di ricongiungimento familiare, come proposto nell’Agenda europea sulla migrazione della Commissione. Fornire canali alternativi realistici e significativi per le persone che cercano protezione sarà anche un modo per sostenere gli sforzi internazionali volti a combattere il traffico di esseri umani.
Da tempo l’UNHCR ha riconosciuto l’importanza dei programmi di rimpatrio per le persone che non hanno bisogno di protezione internazionale, affinché sia preservata l’integrità dei sistemi d’asilo e, a questo proposito, rileva che tali politiche dovrebbero essere attuate in linea con i diritti fondamentali e il principio di non respingimento.
Mentre il Consiglio europeo riconosce la necessità di una cooperazione con i paesi di provenienza, di primo asilo e di transito, devono essere affrontate le cause profonde. Nel contesto dello sfollamento forzato, è seriamente necessario cercare soluzioni politiche ai conflitti e alle violazioni dei diritti umani, così come aumentare la cooperazione allo sviluppo. Inoltre, oggi, le principali operazioni umanitarie come quella in Siria e quella nella Repubblica Centrafricana sono drammaticamente sottofinanziate. Attraverso un’assistenza più mirata, che includa iniziative per lo sviluppo, la resilienza e l’autonomia dei rifugiati e delle popolazioni sfollate all’interno del proprio paese potrebbero essere rafforzate, permettendo loro di vivere le loro vite con speranza e dignità.
L’UNHCR è pronta a collaborare con gli Stati membri dell’UE e con le istituzioni dell’Unione europea, così come con altri partner, nella realizzazione di questi obiettivi. Per tutti gli Stati membri dell’UE questo è il momento di mostrare forte impegno e leadership nel sostenere e incrementare tali misure.
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