L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha ripreso le operazioni per assistere migliaia di rifugiati dalla Repubblica Centrafricana (RCA) presenti nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), affinché possano volontariamente fare ritorno nella propria terra di origine.
Venerdì, 250 rifugiati sono partiti dal campo di Mole a bordo di camion diretti alla città di Zongo, nella provincia di Sud Ubangi. Martedì mattina, ha lasciato il campo un secondo convoglio di 250 persone. Nelle prossime ore, dopo una traversata di venti minuti oltre il fiume Ubangi, raggiungeranno Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
Il rimpatrio volontario è iniziato a novembre del 2019 in seguito alla firma di un accordo tripartito tra i due Paesi e l’UNHCR avvenuta a Kinshasa a luglio dello stesso anno. Le operazioni sono state sospese a marzo 2020, dal momento che entrambi i Paesi hanno chiuso le frontiere per prevenire la diffusione del COVID-19. A dicembre 2020, la ripresa dei rimpatri è stata posticipata nuovamente in seguito alle violenze esplose in occasione delle elezioni presidenziali nella RCA.
Le persone stanno facendo ritorno esclusivamente nelle aree in cui, negli ultimi sei mesi, le condizioni di sicurezza sono migliorate, quali Bangui e le prefetture di Ombella Mpoko e di Lobaye. La maggior parte delle persone di cui è previsto il ritorno era fuggita a causa delle violenze scoppiate nel 2013.
UNHCR e partner organizzeranno, inoltre, voli di rimpatrio volontario per i rifugiati presenti nel campo di Inke, nella provincia di Nord Ubangi. La scelta del trasporto aereo è resa necessaria dalle distanze e dall’inadeguatezza della rete stradale. Dopo aver raggiunto via terra Gbadolite, capoluogo della provincia di Nord Ubangi, a circa 40 km dal campo di Inke, il servizio di voli umanitari delle Nazioni Unite (UNHAS) trasferirà i rifugiati a Bangui.
Ad oggi, su un totale di 47.000 rifugiati accolti nel campo di Inke, provincia di Nord Ubangi, e in quelli di Mole e Boyabu, Sud Ubangi, sono quasi 10.000 a essersi registrati per beneficiare del programma di rimpatrio volontario.
Alle persone di ritorno, l’UNHCR sta erogando aiuti in denaro contante. Insieme ai propri partner, inoltre, l’Agenzia sta lavorando col governo a progetti di reintegrazione nella RCA inerenti, tra gli altri, a istruzione e agricoltura.
I circa 206.346 rifugiati dalla RCA vivono in campi di accoglienza o presso le comunità locali nelle province di Nord Ubangi, Sud Ubangi e Basso Uele, nella RDC. A 6.500 di loro, quest’anno UNHCR e partner intendono assicurare assistenza affinché possano fare ritorno. Negli ultimi due anni, l’Agenzia ne ha aiutati oltre 5.000 a ritornare nella RCA dalla RDC.
Al 30 settembre 2021, sono 684.718 i rifugiati e richiedenti asilo accolti in Camerun, RDC, Repubblica del Congo e Ciad.
L’Agenzia ha raccolto metà dei 204,8 milioni di dollari richiesti per le operazioni nella RDC. Man mano che i ritorni volontari continueranno, le attività di risposta dell’UNHCR necessiteranno di finanziamenti supplementari.
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