Questa settimana l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha rafforzato la propria risposta ai principali valichi di frontiera in Perù, Ecuador e Colombia, mentre migliaia di rifugiati e migranti provenienti dal Venezuela si sono precipitati in Perù in vista della scadenza prevista per poter richiedere un permesso di soggiorno temporaneo.
Il numero di rifugiati e migranti venezuelani che mercoledì scorso hanno fatto ingresso in Perù dall’Ecuador attraverso la frontiera principale di Tumbes ha raggiunto un picco di oltre 6.700 persone in un solo giorno, un livello tre volte maggiore rispetto a quello di appena due settimane fa. Si stima che al momento il Perù ospiti circa mezzo milione di venezuelani.
In ottobre sono aumentati anche i venezuelani che dalla Colombia hanno fatto ingresso in Ecuador attraverso i valichi di frontiera di Rumichaca e San Miguel. Nel corso del mese sono stati registrati 97.500 arrivi.
La ragione principale dell’aumento degli arrivi in Perù sembra sia stata la scadenza fissata al 31 ottobre per poter richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, che accorda ai venezuelani il diritto a lavorare in Perù e l’accesso ai servizi sanitari e scolastici. Le autorità peruviane avevano annunciato che solo i venezuelani entrati nel paese entro quella data sarebbero stati autorizzati a richiedere il permesso. Le persone eleggibili avranno tempo fino a dicembre per presentare la loro domanda, mentre oltre 100.000 venezuelani hanno già ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo.
All’inizio di questa settimana, i venezuelani hanno aspettato in fila per due o tre giorni al fine di espletare le formalità di frontiera, comprese le procedure di immigrazione e le vaccinazioni obbligatorie. Migliaia di persone hanno dormito all’aperto e molti necessitavano di assistenza medica e alimentare. Le autorità peruviane, l’UNHCR e i suoi partner hanno lavorato per incrementare rapidamente l’intervento ed è stato messo in atto uno stretto coordinamento tra gli uffici dell’UNHCR in Perù e in Ecuador per rispondere alle urgenti necessità dei venezuelani in arrivo.
In Perù, l’UNHCR ha rafforzato la sua presenza a Tumbes mobilitando ulteriore personale per aiutare a coordinare la risposta, ad aumentare la copertura della protezione e ad identificare ed assistere le persone con bisogni specifici, come i minori non accompagnati e separati. I venezuelani che chiedono formalmente asilo in Perù continuano ad essere ammessi alla frontiera, anche se sembra che gli arrivi stiano diminuendo. A Tumbes, le autorità peruviane stanno trattando circa 1.000 domande di asilo al giorno. Dal 29 ottobre, la Commissione speciale per i rifugiati (CEPR) lavora 24 ore al giorno per far fronte all’aumento delle domande. Dal 2014, oltre 150.000 venezuelani hanno fatto domanda di asilo in Perù.
L’UNHCR ha donato computer e altre attrezzature alle autorità peruviane competenti per l’immigrazione al fine di accelerare le formalità di frontiera e ridurre i tempi di attesa. L’UNHCR ha anche fornito risorse finanziarie finalizzate all’invio di ulteriori funzionari governativi, allo scopo di rafforzare le capacità della Commissione speciale per i rifugiati alla frontiera.
Insieme al suo partner Encuentros, l’UNHCR ha distribuito centinaia di beni di prima necessità e fornito assistenza in denaro ad individui e famiglie vulnerabili. L’UNHCR ha anche installato 50 bagni chimici alla frontiera ed è stato allestito un nuovo spazio medico per assistere i casi di emergenza. Attualmente, una media di 250 persone vengono assistite quotidianamente dal nostro partner IFRC, ma sono ancora di più le persone bisognose di cure. L’IOM e l’UNHCR stanno inviando volontari per fornire orientamento e informazioni ai venezuelani in arrivo.
ECUADOR
L’UNHCR ha anche rafforzato il proprio intervento in Ecuador al fine di assicurare la protezione e l’assistenza necessarie ai rifugiati e ai migranti provenienti dal Venezuela. I team dell’UNHCR si trovano ai confini settentrionale e meridionale per offrire orientamento alle famiglie venezuelane in arrivo, identificare i casi con bisogni di protezione specifici e inviarli ai servizi e ai programmi offerti dallo stato e dai partner dell’UNHCR.
Durante lo scorso fine settimana, circa 1.500 persone vulnerabili nell’area di Rumichaca hanno ricevuto pacchetti alimentari e beni di prima necessità. Sempre al confine con la Colombia, i casi estremamente vulnerabili sono stati supportati attraverso l’assistenza in denaro e centinaia di beni di prima necessità sono stati distribuiti vicino a San Miguel e a Huaquillas, al confine con il Perù. Durante l’espletamento delle procedure di ingresso e immigrazione, le famiglie vulnerabili vengono identificate e sostenute attraverso la fornitura di alloggi temporanei.
COLOMBIA
In Colombia, per rispondere all’aumento delle partenze verso l’Ecuador, l’UNHCR ed i suoi partner hanno inviato al confine diversi team al fine di offrire assistenza, fornire pasti caldi, coperte e kit per bambini, nonché informazioni ed orientamento ai venezuelani diretti in Ecuador.
I governi nella Regione così come i comuni cittadini hanno dimostrato ai rifugiati e ai migranti provenienti dal Venezuela generosità e solidarietà. Tuttavia, nelle comunità di accoglienza i servizi e le infrastrutture di base sono colpiti dal volume degli arrivi e diventa sempre più difficile rispondere a tutti i bisogni. Un maggiore sostegno da parte della comunità internazionale è più necessario che mai.
FINE
Per ulteriori informazioni:
• A Città di Panama, William Spindler, [email protected], +41 79 217 30 11
• A Ginevra, Babar Baloch, [email protected], +41 79 513 95 49
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