L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime seria preoccupazione per la sicurezza di sette cittadini del Myanmar a seguito del loro rimpatrio dall’India eseguito questo giovedì.
Secondo le informazioni pervenute all’UNHCR, prima dell’esecuzione del rimpatrio i sette sono stati trasferiti nello Stato del Manipur, al confine con il Myanmar , dal carcere centrale di Silchar, nello Stato di Assam, dove erano detenuti dal 2012. Venuta a conoscenza della detenzione e delle disposizioni relative al rimpatrio, e sulla base di rapporti affidabili secondo i quali i sette uomini appartengono alla minoranza Rohingya, l’UNHCR ha chiesto alle autorità indiane di garantire l’accesso al gruppo al fine di valutarne i bisogni di protezione internazionale. L’UNHCR si rammarica di non aver ricevuto risposta a questa richiesta e che non abbia pertanto potuto garantire l’accesso ad un avvocato dei servizi legali statali.
L’UNHCR continua a chiedere chiarimenti alle autorità sulle circostanze nelle quali queste persone sono state rimpatriate in Myanmar. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati è preoccupata del mancato accesso alla consulenza legale e alla procedura d’asilo per la valutazione della loro domanda di protezione internazionale in India.
Centinaia di migliaia di persone Rohingya sono fuggite dal Myanmar negli ultimi decenni. Nella crisi più recente, dal 25 agosto 2017, più di 720.000 rifugiati Rohingya sono stati accolti in Bangladesh. Le condizioni attuali nello stato di Rakhine in Myanmar non permettono un rientro sicuro, dignitoso e sostenibile ai rifugiati apolidi Rohingya.
Sono circa 18.000 i rifugiati e richiedenti asilo Rohingya registrati presso l’UNHCR in India, dislocati in diverse zone del Paese. L’UNHCR rilascia una carta d’identità ai rifugiati registrati e un documento ai richiedenti asilo, aiutando così a prevenire arresti arbitrari, detenzione e deportazione. L’UNHCR collabora con le autorità dei servizi legali statali e con una rete di partner per offrire assistenza legale alle persone detenute in India che rientrano nel mandato dell’Agenzia.
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