Mercoledì scorso, le autorità della autoproclamata Repubblica Popolare di Luhansk nell’Ucraina orientale, ha deciso di espellere con effetto immediato, il personale internazionale delle agenzie umanitarie, tra cui l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dalle aree sotto il loro controllo.
L’UNHCR esprime profondo rammarico per questa decisione, che arriva in un momento critico, alle soglie dell’inizio della rigida stagione invernale che colpirà la regione. L’Agenzia auspica che questa decisione venga rivista e che il lavoro del’personale dell’UNHCR possa riprendere al più presto, in collaborazione con tutte le parti interessate.
Oltre due milioni di persone sono state costrette a fuggire dall’inizio del conflitto in Ucraina ed hanno bisogno di cibo, alloggio ed assistenza sanitaria e di base. Inoltre, le persone nelle aree colpite dal conflitto hanno duramente risentito della distruzione di abitazioni e infrastrutture e dal collasso dei servizi. Molti di loro sono intrappolati e isolati.
È necessario che gli interventi umanitari riescano a raggiungere le persone colpite dove si trovano attualmente, per per evitare ulteriori difficoltà e prevenire ulteriori esodi. Con l’avvicinarsi dell’inverno, l’assistenza umanitaria deve essere inoltre incrementata e, pur riconoscendo che tale asssitenza è anche garantita dalla presenza di altri attori, l’UNHCR è pronto a fare la sua parte, contribuendo in particolare, a fornire il necessario supporto sul piano abitativo.
L’UNHCR invita tutti gli attori interessati a garantire il pieno accesso umanitario alle persone bisognose in Ucraina orientale e ad agevolare la libera circolazione di assistenza e personale umanitario.
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