Oggi l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati e i suoi 17 partner hanno lanciato il Piano di Risposta Regionale per i Rifugiati, per proteggere e assistere fino a 200.000 burundesi rifugiati nei paesi limitrofi.
A partire dall’inizio di aprile, quasi 100.000 burundesi sono stati costretti a fuggire a causa di disordini politici, violenze e intimidazioni, cercando rifugio nei paesi vicini come Rwanda, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo. Poiché in Burundi la situazione rimane tesa e continuano gli episodi di violenza, le agenzie umanitarie temono che il numero dei rifugiati potrebbe raddoppiare nei prossimi sei mesi.
“Il Burundi non ha bisogno di una nuova crisi”, ha detto l’Alto Commissario Guterres, riferendosi alla guerra civile in Burundi, durata dal 1993 al 2005 e che ha costretto all’esilio centinaia di migliaia di burundesi. “Dopo i progressi fatti nell’ambito degli accordi di pace di Arusha, è straziante che le persone debbano nuovamente fuggire dal proprio paese”.
Guterres ha elogiato i paesi confinanti per aver tenuto aperte le frontiere e ha invitato la comunità internazionale dei donatori a sostenere il Piano di Risposta Regionale per i Rifugiati.
“Le autorità e le comunità ospitanti sono state molto generose nell’accogliere i rifugiati e nel condividere le risorse locali. Mi auguro che la comunità internazionale mostri altrettanta generosità “
Secondo il piano, le agenzie partecipanti chiedono 207 milioni di dollari per portare avanti le attività di assistenza e protezione di base fino a settembre 2015, quando il piano verrà rivisto. I rifugiati verranno registrati e sottoposti a immediati screening per verificarne lo stato di salute; riceveranno assistenza alimentare e beni d’assistenza come coperte, zanzariere, sapone e teli di plastica.
In Tanzania e Rwanda, i rifugiati saranno trasferiti nei campi, dove avranno accesso a un riparo, materiali domestici e servizi igienico-sanitari di base. Nel Sud Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, molti dei nuovi arrivati hanno trovato rifugio insime a rifugiati del Burundi che erano fuggiti dalla guerra civile.
I rifugiati in arrivo verranno infine trasferiti in altre aree, e l’UNHCR e i suoi partner prevedono di rafforzare servizi e strutture locali a beneficio sia dei rifugiati che delle comunità ospitanti. Fornire acqua potabile, servizi igienico-sanitari e rifugi sono le priorità del piano di risposta regionale per i rifugiati.
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