Il 14 febbraio, l’UNHCR ha distribuito coperte, materassi, e altri beni di emergenza e primo soccorso a 1.000 famiglie colpite dal conflitto in un’enclave assediata nel centro della città di Taizz, in Yemen. Questa è la prima volta che l’UNHCR ha potuto aver accesso alla città dopo oltre 5 mesi in cui ha tentato di consegnare gli aiuti necessari. Con il supporto delle organizzazioni umanitarie locali, l’UNHCR ha guidato le operazioni di distribuzione in tre distretti della città: Al Aqhirah, Salh e Al Mudhaffar.
Alcuni dei più violenti scontri dell’attuale conflitto in Yemen, che volge al suo decimo mese, hanno avuto luogo nella città di Taizz, dove più di 200.000 persone sono rimaste isolate, senza poter avere accesso regolare agli aiuti umanitari. L’UNHCR ha negoziato con le parti per oltre tre settimane per cercare di entrare con i camion e portare i beni di prima necessità. Questa assistenza fornita dall’UNHCR arriva immediatamente dopo la recente consegna a Taizz di cibo e medicinali da parte di altri attori umanitari. Il rappresentante dell’UNHCR, Johannes Van der Klaauw, che ha guidato la missione per supervisionare la distribuzione, ha potuto constatare in prima persona quanto critica sia la necessità dei rifornimenti dell’UNHCR. Ha fatto notare che questa prima distribuzione di beni di prima necessità dovrebbe essere la premessa per garantire un accesso prolungato e la consegna di vari tipi di aiuti nella città e in altri distretti limitrofi della zona. Ha anche ribadito l’appello dell’UNHCR affinché l’accesso alle risposte umanitarie sia garantito in maniera continuativa e senza ostacoli.
Nel governatorato di Taizz, che ospita il più alto numero di sfollati interni del paese, i numeri riferiti ai movimenti forzati di persone continuano a salire. Le circa 400.000 persone sfollate del governatorato costituiscono il 16% dell’attuale numero totale di sfollati interni in Yemen, pari a 2.5 milioni. Tuttavia, questa settimana è stata la prima volta che gli aiuti dell’UNHCR hanno raggiunto questa enclave sotto attacco nel centro della città di Taizz.
L’UNHCR sta distribuendo assistenza e soccorso in vari distretti del governorato da giugno 2015, quando è riuscito a consegnare, attraverso un partner nazionale, beni di prima necessità a circa 1.800 persone in quattro distretti: Maqbanah, Ash Shamayatayn, Dimnat Kadir e Ta’iziyah. Numerosi tentativi di raggiungere altre aree della città di Taizz lo scorso settembre erano falliti. Da Dicembre, l’UNHCR e i suoi partner hanno distribuito aiuti umanitari a circa 29.000 sfollati in cinque distretti del governatorato di Taizz: Dimnat Khadir, Al Ma’afer, Al Mawasit, At Ta’iziyah, and Jabal Habashy.
Alla data del 15 febbraio, l’UNHCR ha raggiunto circa 346.500 persone sfollate e colpite dal conflitto in 20 dei 21 governorati dello Yemen, fornendo loro assitenza di emergenza, quali coperte, materassini, secchi di plastica, teli in plastica, set da cucina, tende e kit per la costruzione di rifugi d’emergenza (inclusi pali e assi di legno, teli di plastica e strumenti come martello, accetta, corda e chiodi).
La situazione umanitaria in Yemen rimane critica, con una stima di circa 21.2 milioni di persone (82% della popolazione) che hanno bisogno di una qualche forma di assistenza umanitaria nel paese. Il conflitto continua a costringere molte famiglie ad abbandonare le proprie case in 21 dei 22 governorati yemeniti.
Il Piano di Risposta di Emergenza alla Situazione in Yemen lanciato di recente dall’UNHCR per gli sfollati interni del paese e per coloro costretti a fuggire e cercare rifugio nei paesi limitrofi, è al momento finanziato solo per il 5%. Sono stati infatti raccolti 8.6 milioni di dollari – che significa una lacuna di 163.6 milioni di dollari per raggiungere la cifra totale di 172.2 milioni di dollari necessari. La risposta dell’UNHCR all’interno dello Yemen è finanziata per il 7%. La risposta in Djibouti ha fondi per l’1%, mentre nessun finanziamento è stato ricevuto per le risposte in Etiopia, Somalia e Sudan. Il piano di Risposta Umanitaria in Yemen per il 2016 sarà presentato dal Coordinatore Umanitario per lo Yemen questa settimana a Ginevra.
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