L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) condanna le violenze esplose nel Ciad occidentale ed esprime cordoglio per la perdita di vite umane provocate durante il fine settimana dagli attacchi suicidi sferrati nella città di Baga Sola.
Esprimiamo particolare preoccupazione per l’attacco al campo per sfollati interni ciadiani di Kousseri nella città di Baga Sola, che ha provocato almeno 22 morti. L’attacco ha avuto luogo in una zona dove l’UNHCR e altre agenzie umanitarie stanno cercando di garantire protezione e assistenza alle decine di migliaia di persone sfollate dalle loro case a causa del conflitto con Boko Haram.
Dai rapporti delle autorità locali e delle Nazioni Unite semerge che si e’ trattato di attentatori suicidi, tra cui tre donne e due bambini, che avrebbero attaccato il mercato e il campo per sfollati di Kousseri alla periferia di Baga Sola nella giornata di sabato pomeriggio. L’ultimo bilancio relativo ai due siti colpiti dagli attacchi fa riferimento a 47 morti e decine di feriti. I casi più gravi sono stati trasportati in elicottero a N’Djamena.
L’UNHCR collabora con altre agenzie nel campo profughi di Dar Es Salam, a 10 chilometri da Baga Sola. Tutto il personale dell’Agenzia dispiegato nella zona e gli oltre 7mila rifugiati provenienti da Nigeria e Niger presenti nel campo sono salvi. Tuttavia sono stati sospesi i viaggi verso queste zone e all’interno della regione del Lago Ciad. Anche i voli delle Nazioni Unite che permettono l’evacuazione delle persone o che portano rifornimenti di emergenza sono attualmente sospesi.
Nelle ultime settimane l’UNHCR ha intensificato l’assistenza per alleviare la difficile situazione dei 60mila sfollati interni nella zona del lago, distribuendo beni non alimentari a più di 32.800 persone. Inoltre, l’UNHCR ha anche sostenuto il governo trasportando prodotti alimentari per gli sfollati dalla capitale alla zona del Lago, tra cui riso, olio e zucchero. Anche altre organizzazioni, tra cui MSF, WFP, UNICEF e il Movimento della Croce Rossa, stanno cercando di dare risposta ai bisogni umanitari degli sfollati.
Molte di queste persone hanno lasciato le loro case all’inizio dell’anno, quando anche la zona del Lago Ciad è diventata effettivamente una zona di guerra.
Gli sfollati versano in condizioni di vita disperate. La maggior parte di essi non hanno sufficiente accesso a cibo, riparo e cure mediche. I loro alloggi di fortuna, alcuni realizzati con semplici zanzariere, offrono poca protezione contro gli insetti o gli elementi naturali durante l’attuale stagione delle piogge.
L’attacco a Baga Sola ha dimostrato quanto siano vulnerabili e isolati gli sfollati interni che si trovano nella zona del Lago. In questo contesto, accogliamo con favore la decisione del governo di migliorare le condizioni di sicurezza. L’UNHCR continua ad impegnarsi nell’offrire supporto agli sfollati interni in Ciad occidentale ed esorta la comunità internazionale a sostenere il Ciad nell’affrontare questo momento critico.
L’attacco a Baga Sola, il primo che ha vuto luogo in città, è avvenuto un giorno prima che alcune donne kamikaze uccidessero nove persone a Kangaleri, nel nord del Camerun.
Il Ciad ospita circa 438mila rifugiati, tra cui 350mila sudanesi, 90mila cittadini della Repubblica Centrafricana e circa 13mila nigeriani.
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