L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), accoglie con favore le proposte della Commissione Europea presentate mercoledì scorso per affrontare la crisi dei rifugiati in corso in Europa. Data l’urgenza della situazione, è necessario che queste proposte siano attuate pienamente e rapidamente.
Lo schema di reinsediamento proposto per 160.000 rifugiati presenti in Grecia, Italia e Ungheria potrebbe essere un passo importante per rispondere a questa crisi, tuttavia, le nostre stime iniziali indicano che le reali esigenze siano ancora più elevate. Questo meccanismo deve essere rapidamente implementato, con la partecipazione di tutti gli Stati Membri. Per quanto possibile, tale schema dovrà tenere conto delle necessità, qualifiche e preferenze dei rifugiati.
Il reinsediamento potrà avere successo solo se accompagnato da sforzi per garantire un’accoglienza di emergenza su larga scala, ed adeguate capacità d’assistenza e registrazione nei paesi più coinvolti dagli arrivi, in particolare Grecia, Ungheria ed Italia. Per supportare questi paesi, l’Unione Europea dovrebbe mobilitare le sue agenzie, meccanismi di asilo, migrazione e protezione, includendo al tempo stesso le risorse degli Stati membri e con il sostegno dell’UNHCR, OIM e della società civile.
Quando sbarcano sulle coste europee o entrano nell’Unione Europea, i rifugiati dovrebbero ricevere un’accoglienza adeguata e risposte immediate ai loro bisogni fondamentali.
L’UNHCR accoglie con favore il riferimento all’apertura di canali d’ingresso legali per i migranti e incoraggia gli Stati membri a fornire più alternative d’accesso protette e legali per i rifugiati, attraverso l’aumento delle opportunità di reinsediamento, di ammissioni per motivi umanitari, di ricongiungimento familiare, la concessione di visti umanitari e altri meccanismi. Disponendo di alternative legali per raggiungere la salvezza in Europa, meno persone bisognose di protezione internazionale saranno costrette ad affidarsi ai trafficanti ed affrontare pericolose traversate.
Se da un lato l’UNHCR invita a rafforzare le misure di contrasto a trafficanti di esseri umani e scafisti, dall’altro insiste sul fatto che la gestione delle frontiere deve essere effettuata in accordo con le normative nazionali, europee ed internazionali, che includono il rispetto del diritto di chiedere asilo.
L’UNHCR supporta gli Stati che implementano efficaci politiche di rimpatrio per gli individui che non hanno bisogno di protezione internazionale e che non possono beneficiare di mezzi legali alternativi per regolarizzare il loro soggiorno. Queste persone devono essere assistite perché possano fare ritorno nei propri paesi, nel pieno rispetto dei loro diritti umani.
L’UNHCR nota con piacere che nella proposta della Commissione si fa riferimento all’urgente necessità di affrontare le cause profonde alla base degli esodi forzati in corso in tutto il mondo. Una risposta globale alla situazione dei rifugiati richiede diplomazia, volontà politica e un’azione coordinata volta alla prevenzione ed alla soluzione dei conflitti che costringono le persone a fuggire. È necessario quindi che, oltre a maggiori investimenti su tali misure, la risposta europea includa soluzioni durature a questi movimenti forzati. Gli sforzi per affrontare le cause profonde della crisi dei rifugiati dovrebbero includere un aumento dei finanziamenti per l’assistenza umanitaria ai rifugiati e il sostegno economico ai paesi ospitanti, in particolare quelli colpiti o confinanti con le aree di guerra, come Siria, Iraq, Afghanistan, Eritrea e Somalia.
L’UNHCR sta già incrementando la propria presenza in tutti i paesi interessati dagli attuali flussi di rifugiati ed è pronta a dare il suo pieno supporto a tutte le misure che l’Unione europea intende adottare per rispondere efficacemente all’attuale crisi.
Condividi su Facebook Condividi su Twitter