Le Agenzie delle Nazioni Unite e le ONG partner hanno varato oggi il Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) 2019-2020, un piano da 5,5 miliardi di dollari USA destinati a sostenere l’impegno profuso da Turchia, Libano, Giordania, Egitto e Iraq nel far fronte alle conseguenze della crisi siriana che si protrae da molti anni.
Sin dall’inizio della crisi, tali Paesi, limitrofi alla Siria, si sono sempre distinti per la generosa accoglienza di una grande popolazione di rifugiati, offrendo asilo e protezione, favorendo l’accesso ai servizi pubblici e consentendo a un numero sempre maggiore di persone in fuga di partecipare all’economia locale, nonostante le conseguenze che queste azioni hanno comportato sul loro sviluppo.
Nonostante ciò, gestire gli ingenti flussi di persone in fuga dal conflitto rimane un’operazione complessa. Attualmente si calcola che siano circa 5,6 milioni i rifugiati siriani registrati in tutta la regione, di cui quasi un milione sono nati lontano dal proprio Paese di origine.
“Un milione di bambini sono nati per lo più in situazioni caratterizzate da povertà e disoccupazione, dove i matrimoni precoci e il lavoro minorile sono pratiche comuni e l’istruzione non sempre è garantita”, ha affermato Amin Awad, Direttore dell’UNHCR per l’Ufficio del Medio Oriente e del Nord Africa e Coordinatore Regionale dei Rifugiati per la Siria e l’Iraq.
“È di vitale importanza che la comunità internazionale continui a riconoscere la difficile situazione dei rifugiati siriani e a dare un sostegno decisivo ai governi ospitanti e ai partner del 3RP per contribuire a far fronte a questa gravosa situazione, in attesa di un rimpatrio volontario in sicurezza e dignità”, ha aggiunto Amin Awad.
Le vulnerabili comunità ospitanti – che hanno accolto con generosità i rifugiati siriani – si trovano a dover affrontare anche complesse sfide socio-economiche, mentre i partner 3RP cercano di fornire assistenza diretta ai circa 3,9 milioni di membri della comunità ospitante, offrendo soprattutto mezzi di sostentamento e opportunità economiche, servizi di base e sostegno al lavoro delle istituzioni locali e dei comuni.
“Le comunità che nella regione ospitano i rifugiati provenienti dalla Siria hanno dato prova di grande generosità, ma nonostante ciò sono sotto una crescente pressione. Come comunità internazionale, dobbiamo fare tutto il possibile per dimostrare solidarietà nei loro confronti: sono persone vulnerabili che danno molto, sebbene abbiano loro stessi il minimo indispensabile per vivere”, ha dichiarato Mourad Wahba, Sottosegretario-Generale e Direttore dell’Ufficio Regionale dell’UNDP per gli Stati Arabi. “La nostra risposta collettiva deve anche garantire che i Paesi ospitanti siano sostenuti nel loro sviluppo – per resistere alla crisi e al tempo stesso mantenere lo sguardo rivolto al futuro”.
Nel 2019, i partner 3RP hanno in programma di attuare un’ampia risposta che coinvolgerà oltre nove milioni di persone nei cinque Paesi. L’intento è contribuire a risolvere le attuali sfide in materia di protezione dei rifugiati, garantire l’istruzione ad un maggior numero di bambini, migliorare i servizi di base e le opportunità economiche, in particolare per le donne, e avvalersi delle competenze dei partner 3RP per rafforzare la capacità di risposta di attori nazionali e locali.
Sin dal suo inizio, nel 2015, il Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) è stato in prima linea nel rispondere all’impatto della crisi siriana nei cinque Paesi confinanti che ospitano i rifugiati. Da allora, grazie ai 270 partner del 3RP operanti nel campo umanitario e in quello dello sviluppo, circa 12 miliardi di dollari USA sono stati destinati a sostenere gli sforzi nazionali, per contribuire a gestire le sfide che devono affrontare i rifugiati e le vulnerabili comunità ospitanti.
Visita il sito www.3rpsyriacrisis.org per maggiori informazioni.
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