RAS Jedir, Tunisia – Un convoglio del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) è arrivato sabato nella Libia occidentale con aiuti alimentari e umanitari da destinare a migliaia di famiglie in fuga dai recenti combattimenti nei pressi di Tripoli.
“Sebbene le condizioni di sicurezza in Libia siano instabili e pericolose, il WFP è riuscito a riprendere le operazioni di assistenza alimentare nel paese. Stiamo valutando la situazione sul territorio e incrementeremo gli aiuti in base ai bisogni della popolazione”, ha dichiarato Mohamed Diab, Direttore Regionale del WFP per Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale ed Est Europa.
I sette camion del convoglio diretti a Zintan, Gharyan e Tarhuna distribuiranno aiuti a 6.700 persone per almeno un mese. I camion hanno trasportato più di 1.300 razioni di cibo e kit igienici. Ogni razione serve a sfamare una famiglia di cinque persone per un mese e comprende alimenti quali farina di frumento, pasta e passata di pomodoro.
Il rapido peggioramento delle condizioni di sicurezza in Libia continua a causare nuove ondate di migrazioni forzate, soprattutto nella periferia occidentale di Tripoli e nella città orientale di Bengasi. La ripresa dei combattimenti sta accrescendo le esigenze umanitarie degli sfollati interni e delle comunità colpite dagli scontri iniziati più di sette settimane fa. Il prezzo del cibo e dei beni di prima necessità, come il combustibile domestico e la farina di frumento è raddoppiato.
La maggior parte degli sfollati vive in scuole e presso comunità ospitanti sottoposte a una crescente pressione da parte dei flussi migratori. L’accesso è difficile poiche’ le strade bloccate impediscono la consegna delle forniture alimentari e mediche nelle zone maggiormente colpite dal conflitto.
“È estremamente difficile raggiungere le comunità colpite al fine di fornire i necessari soccorsi, mentre sono in corso scontri e combattimenti. I bisogni delle persone crescono di giorno in giorno e dobbiamo essere in grado di rispondere in tempo. Al momento sono necessari ulteriori aiuti, ma per portarli dobbiamo poter entrare nelle zone colpite”, ha affermato Saado Quol, Vice capo della Missione UNHCR in Libia.
La Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) e i comitati di crisi locali stimano che il numero totale di sfollati interni nel Paese superi le 140mila persone e valutare le loro esigenze pone enormi sfide.
Questa è la seconda volta che l’UNHCR, in collaborazione con i partner Taher Al-Zawi e IMC, ha inviato aiuti umanitari transfrontalieri agli sfollati interni in fuga dai combattimenti di Tripoli. I precedenti aiuti, inviati il 18 agosto, hanno raggiunto circa 12mila sfollati a Zawiya, a ovest di Tripoli. Lavorando con i partner locali per fornire aiuto sul campo, l’UNHCR prevede di raggiungere 85mila persone bisognose di protezione e di assistenza entro la fine di quest’anno.
In Libia il WFP ha distribuito cibo alle popolazioni colpite dal conflitto del 2011, ma ha gradualmente ridotto gli aiuti fino ad interromperli quando la situazione nel paese si è stabilizzata. Nel contesto attuale, il WFP prevede di coprire le esigenze alimentari di 50mila persone nel paese fino alla fine dell’anno.
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