L’Assistente Alto Commissario per la Protezione, Volker Türk, è a Bangkok per una conferenza regionale che ha come obiettivo quello di trovare una soluzione alle migliaia di rifugiati e migranti che si spostano irregolarmente via mare dal Golfo del Bengala.
Organizzata dal governo reale thailandese, l’Assemblea Straordinaria sulle migrazioni irregolari nell’Oceano Indiano riunisce 17 paesi della regione al fine di discutere le difficoltà comuni. Nel corso del 2014 circa 88.000 cittadini Rohingya e del Bangladesh hanno rischiato la vita su imbarcazioni di trafficanti. Più di 1.000 persone sono morte in mare.
Il problema è emerso con maggiore forza in questo ultimo mese, con la scoperta di “fosse comuni” in Thailandia e Malesia che si ritiene contengano i resti di vittime dei trafficanti, provenienti dal Bangladesh e da Myanmar. Una stretta repressiva nei confronti di queste reti criminali ha portato i trafficanti ad abbandonare migliaia di persone di fatto prigioniere in mare con poco cibo e acqua a disposizione.
Dal 10 maggio, più di 4.000 persone sono sbarcate in Bangladesh, Indonesia, Malaysia, Myanmar e Thailandia. Stime approssimative indicano che potrebbero essere più di 2.000 le persone ancora in pericolo in mare, bisognose di operazioni urgenti di ricerca e soccorso. Nella provincia indonesiana di Aceh, l’UNHCR ha completato la registrazione di circa 1.000 uomini, donne e bambini Rohingya. L’Agenzia continua a distribuire generi di primo soccorso e a fornire consulenza e aiuto nel rintracciare i familiari per i Rohingya arrivati in Thailandia. L’UNHCR ha anche offerto assistenza al governo malese per aiutarlo a far fronte al recente afflusso di persone.
In vista della riunione di oggi, l’UNHCR, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) hanno condiviso un piano in 10 punti d’azione con i governi interessati. Il piano comprende proposte volte a rafforzare le operazioni di ricerca e soccorso e a garantire sbarchi tempestivi, individuare e cercare soluzioni per i rifugiati coinvolti, e sostenere il ritorno dei migranti economici. Il piano in 10 punti incoraggia inoltre gli Stati ad aumentare le alternative legali ai questi movimenti pericolosi e ad affrontare alla radice le cause di tali movimenti, fornendo supporto umanitario, garantendo il rispetto dei diritti umani e offrendo sostegno allo sviluppo.
L’UNHCR sta ampliando la sua capacità di protezione in riferimeno ai recenti arrivi di imbarcazioni, anche per quanto riguarda i luoghi di sbarco e la ricerca di soluzioni per le persone bisognose di protezione internazionale. A seguito della riunione odierna l’Agenzia lancerà un appello per raccogliere circa 25 milioni di dollari volti a sostenere gli Stati della regione nei loro sforzi congiunti per salvare vite umane e gestire il flusso misto di persone in mare.
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