L’Alto Commissario ONU per i Rifugiati Filippo Grandi ha accolto con favore l’accordo raggiunto questa settimana con l’Unione Africana e il Ruanda per la creazione di un meccanismo di transito per l’evacuazione dei rifugiati vulnerabili dalla Libia, e oggi sollecita gli altri paesi a seguire questo esempio con ulteriori iniziative finalizzate a salvare vite umane.
“In questo momento così critico, in cui le persone si trovano intrappolate nel sempre più aspro conflitto in Libia e molti vivono in condizioni spaventose nei centri di detenzione, i rifugiati e i richiedenti asilo hanno bisogno di speranza e soluzioni concrete. Abbiamo urgente bisogno che altri paesi intervengano per portare in salvo queste persone e offrire loro soluzioni,” ha dichiarato.
Più di 3.600 rifugiati e richiedenti asilo sono attualmente trattenuti nei centri di detenzione in Libia, e molti corrono gravi rischi legati ad abusi e ai combattimenti indiscriminati. All’inizio di luglio, oltre 50 rifugiati e migranti hanno perso la vita in una bombardamento che ha colpito il centro di detenzione di Tajoura, a est di Tripoli. In tutto il paese, le persone nei centri di detenzione vivono in condizioni terribili.
“Ruanda e Niger (dove un centro per rifugiati evacuati dalla Libia operativo da circa due anni ci ha aiutato a trovare soluzioni, tra cui il reinsediamento, per diverse migliaia di persone vulnerabili) dimostrano, con discrezione, cosa significhi realmente la condivisione di responsabilità attraverso gli interventi che hanno messo in atto per proteggere le persone più bisognose. Questi paesi offrono una speranza ai rifugiati, e dovrebbero essere un’ispirazione per tutti noi,” ha affermato Grandi.
L’Alto Commissario ha inoltre sottolineato la necessità che la comunità internazionale offra corridoi umanitari ai rifugiati perché siano evacuati dalla Libia, nonché la necessità di porre la protezione dei diritti umani di rifugiati e migranti al centro dell’impegno internazionale nella stessa Libia.
L’UNHCR ribadisce che i rifugiati e i migranti trattenuti nei centri di detenzione devono essere liberati in maniera ordinata e la loro protezione garantita. I rifugiati vulnerabili e gli altri individui più a rischio devono essere evacuati in paesi da cui trovare soluzioni tempestive, tra cui il reinsediamento. Grandi ha inoltre elogiato i 16 paesi che si sono resi disponibili per il reinsediamento.
Secondo l’accordo raggiunto questa settimana, il Ruanda accoglierà e garantirà protezione a rifugiati e richiedenti asilo evacuati dalla Libia, che saranno trasferiti nel paese su base volontaria. Un primo gruppo di 500 persone dovrebbe includere bambini e giovani particolarmente a rischio. Dopo l’arrivo in Ruanda delle persone evacuate, l’UNHCR continuerà a lavorare per trovare soluzioni alla loro situazione.
I voli di evacuazione dovrebbero cominciare nelle prossime settimane, e verranno organizzati in collaborazione con le autorità ruandesi e libiche. L’Unione Africana fornirà assistenza alle evacuazioni, un supporto politico strategico comprensivo di formazione e coordinamento, e un aiuto per mobilitare le risorse. L’UNHCR fornirà i servizi di protezione e l’assistenza umanitaria necessaria, compresi cibo, acqua, alloggi, istruzione e cure mediche.
L’UNHCR ribadisce il proprio appello alla comunità internazionale affinché vengano messe a disposizione le risorse necessarie all’implementazione dell’accordo.
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Per maggiori informazioni:
A Ginevra, Charlie Yaxley, [email protected], +41 79 580 8702
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