L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, esprime grande sollievo e gioia per il rilascio di tre membri dello staff dell’UNHCR avvenuto ieri. Sarun Pradhan, Ramesh Karki e Musa Omer Musa Mohamed erano stati rapiti il 27 Novembre scorso presso El Geneina, in Sudan.
Un ringraziamento speciale va al Governo sudanese e a tutto il personale impegnato nel raggiungimento di questo risultato. L’UNHCR desidera, inoltre, ringraziare i membri del team del Management Hostage delle Nazioni Unite e tutti quelli che hanno lavorato senza sosta a questo caso.
In questo momento la principale preoccupazione dell’Agenzia ONU per i Rifugiati è diretta alla loro salute e benessere e a quella dei loro familiari dopo questa dura esperienza. L’UNHCR sta facendo il possibile affinché ricevano tutte le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno.
L’UNHCR intende anche ringraziare tutti quelli che in questi giorni difficili hanno mandato messaggi di supporto e solidarietà. Sono arrivati messaggi da parte di governi, sostenitori, partner e singoli cittadini, sono stati tutti molto apprezzati e di grande conforto.
Lo staff dell’UNHCR lavora in alcune delle zone più difficili al mondo per aiutare le persone che vivono in condizione di estremo bisogno; si trova spesso per lunghi periodi lontano dai propri familiari.
Gli operatori umanitari non dovrebbero mai subire violenze, minacce o essere rapiti. L’UNHCR rinnova il suo appello affinché, non solo in Sudan ma in qualsiasi parte del mondo, sia garantito il rispetto del diritto umanitario internazionale e la protezione dei civili, inclusi gli operatori umanitari che lavorano per aiutare i rifugiati e le altre persone colpite da persecuzioni e conflitti.
L’UNHCR continuerà il suo lavoro in Sudan che consiste nel fornire supporto salva-vita a centinaia di migliaia di persone costrette ad abbandonare le proprie case.
In questo momento delicato chiediamo a tutti di rispettare il bisogno di privacy di Sarun, Ramesh e Musa Omer e delle loro famiglie. Durante questa fase di recupero, l’UNHCR sarà al loro fianco per accompagnarli in questo percorso.
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