L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime preoccupazione per il fatto che le tensioni elettorali e l’instabilità in Costa d’Avorio hanno provocato la fuga di diverse migliaia di persone nei Paesi limitrofi. Gli scontri violenti scoppiati in seguito alle elezioni presidenziali tenutesi il 31 ottobre hanno causato la morte di almeno una dozzina di persone lasciandone molte altre ferite, secondo le più recenti testimonianze.
Il 2 novembre, oltre 3.200 rifugiati ivoriani risultavano essere arrivati in Liberia, Ghana e Togo. Di questi, la maggior parte è costituita da donne e bambini provenienti dalle regioni occidentali e sudoccidentali della Costa d’Avorio. Tra i nuovi arrivati si registrano ex rifugiati ivoriani che avevano fatto da poco ritorno nel proprio Paese e che sono stati costretti a fuggire nuovamente. Molti riferiscono di temere di restare coinvolti negli episodi di violenza in aumento.
In Liberia, dove oltre 2.600 rifugiati hanno fatto ingresso attraverso varchi differenti lungo il confine con la Costa d’Avorio, tra cui circa 1.000 arrivati solo nell’arco dell’ultimo giorno, le comunità locali stanno assicurando accoglienza condividendo le scarse risorse e le abitazioni di cui dispongono.
L’UNHCR sta lavorando con le autorità liberiane affinché i nuovi arrivati siano registrati e per fornire loro cibo. L’Agenzia sta inoltre dispiegando personale supplementare per supportare le attività di risposta e monitoraggio.
Circa 600 rifugiati ivoriani sono inoltre arrivati in Ghana, di cui più della metà proviene da Niable, una città ivoriana a meno di cinque km dal confine ghanese. Hanno manifestato l’intenzione di rimanere a ridosso della frontiera per poi poter rimpatriare rapidamente quando le violenze si saranno placate. Alla data del 2 novembre, 289 ivoriani hanno scelto di fare ritorno a Niable dopo aver saputo da familiari che nella zona vige nuovamente una situazione di calma.
La maggior parte di coloro che hanno scelto di restare in Ghana attualmente vive nel campo rifugiati di Ampain, a poco meno di 60 km dal confine. L’UNHCR ha inviato un numero supplementare di tende e sta effettuando una valutazione delle esigenze dei nuovi arrivati vulnerabili.
L’UNHCR ringrazia i governi di Liberia, Ghana e Togo per aver mantenuto i propri confini aperti ai rifugiati ivoriani nonostante le restrizioni legate alla pandemia di COVID-19.
L’Agenzia continua a lavorare in stretto coordinamento coi governi e altri partner nella regione alla predisposizione di piani di emergenza, nel caso in cui i movimenti di rifugiati dalla Costa d’Avorio dovessero rapidamente incrementare.
Le elezioni hanno innescato una serie di violenze che nel Paese non si registravano dal 2011, quando un’altra contestata tornata elettorale presidenziale costò la vita a oltre 3.000 ivoriani, ne costrinse più di 300.000 a fuggire oltre confine in tutta la regione e provocò più di un milione di sfollati interni.
L’UNHCR esorta i leader politici e le personalità più influenti della Costa d’Avorio ad astenersi dall’incitare alla violenza e dal fare ricorso a messaggi denigratori, e a risolvere ogni disputa in modo pacifico e attraverso il dialogo.
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