L’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR) lancia una campagna di raccolta fondi in favore degli sfollati e dei rifugiati iracheni. Le priorità: costruire 11 campi rifugiati in Iraq e nei paesi confinanti, garantire protezione e fornire alloggi sicuri, cibo e medicine. Per sostenere le operazioni di emergenza dell’UNHCR in Iraq, si può contribuire tramite ccp 298000 Causale (Crisi Iraq), oppure chiamando il numero verde 800.897.888 o su www.unhcr.it
“Negli ultimi 17 anni ho visitato decine di campi rifugiati in paesi in guerra, ma non ho mai visto una violenza così crudele e sistematica: sono a rischio tutte le etnie, curdi, turcomanni, turkmeni, yazidi, arabi e cristiani, sciiti, sunniti. In altre parole, chiunque non sottostà alle regole del terrore imposte dall’ISIS viene brutalmente trucidato”. E’ l’allarme lanciato da Carlotta Sami, portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR), appena rientrata da una missione al campo profughi di Erbil, nel Kurdistan Iracheno.
Dall’inizio dell’anno, 1,8 milioni di iracheni sono stati costretti a fuggire a causa delle persecuzioni e delle violenze. A questi si aggiungono 200 mila siriani in fuga, che attraversano la Turchia per mettersi in salvo nel Kurdistan Iracheno. Un vero esodo di massa di donne, bambini e uomini.
“La paura dei tagliagole – continua Sami – , come vengono chiamati i terroristi dell’ISIS in arabo, è tanta: stanno trucidando migliaia di esseri umani e perseguitando popoli che abitano da secoli queste terre. A Erbil ho ascoltato le storie di chi è sopravvissuto a questa disumana violenza. Case distrutte, bambini uccisi davanti alle madri, famiglie spezzate, padri rapiti, madri scomparse, violentate e torturate.”
Per rispondere con efficacia a questa grave emergenza, l’UNHCR sta portando avanti una tra le più imponenti operazioni umanitarie degli ultimi decenni.
“Centinaia di migliaia di sfollati sono stati accolti nei nostri campi e sono ora al sicuro. Ma tante famiglie sono ancora in strada, in pericolo. Le priorità sono la costruzione di 11 nuovi campi, i prefabbricati e poi le stufe, cibo, coperte, materassi. L’inverno qui è già iniziato e il freddo è destinato ad aumentare drasticamente nelle prossime settimane. In tanti a Erbil mi hanno detto che “ogni aiuto, anche il più piccolo, è una benedizione”.
Rivolgo a tutti lo stesso appello: in questo momento un aiuto, anche piccolo, può fare la differenza per tantissime persone che hanno bisogno”.
L’UNHCR lancia oggi una campagna di raccolta fondi in favore milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria. I bisogni immediati della popolazione irachena sono cibo, acqua, servizi igienici, alloggi e beni come materassi, coperte e stoviglie. Per sostenere le operazioni di emergenza dell’UNHCR in Iraq, si può contribuire tramite ccp 298000 Causale (Crisi Iraq), oppure chiamando l’ 800.897.888 o su www.unhcr.it.
Dall’inizio del conflitto l’UNHCR ha fornito beni di emergenza e protezione a oltre 680.000 persone, attivando voli, navi cargo e convogli via terra. Sono stati costruiti in poche settimane ben 6 nuovi campi e garantiti 559 mila rifugi. Ma resta ancora molto lavoro da fare.L’obiettivo dell’UNHCR è la costruzione di 11 nuovi campi rifugiati e intensificare il programma di aiuti in vista dell’inverno per 40 mila famiglie di sfollati interni (circa 240 mila persone), 4.700 famiglie siriane rifugiate nel Kurdistan Iraq.
Per sostenere il lavoro di UNHCR in Iraq, clicca qui.
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