L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, è profondamente addolorata per la perdita di vite umane e l’immensa sofferenza provocate dall’incendio devastante che ha colpito il campo di rifugiati di Kutupalong Balukali a Cox’s Bazar.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, è profondamente addolorata per la perdita di vite umane e l’immensa sofferenza provocate dall’incendio devastante che ha colpito il campo di rifugiati di Kutupalong Balukali a Cox’s Bazar.
In base ai primi rapporti aggiornati a questa mattina, è stato confermato che 15 rifugiati hanno perso la vita nell’incendio, mentre oltre 560 sono rimasti feriti e si stima che 400 persone siano ancora disperse.
A sostegno della risposta in corso guidata dalle autorità del Bangladesh, l’UNHCR, in coordinamento con l’OIM e altri partner delle Nazioni Unite e delle ONG, nonché con i volontari rifugiati, si sta affrettando a fornire supporto e protezione a circa 45.000 rifugiati Rohingya che hanno perso i loro alloggi e i loro averi.
Si stima che almeno 10.000 alloggi siano stati distrutti o danneggiati. I rifugiati che sono rimasti senza casa vengono temporaneamente ospitati all’interno della comunità. Si prevede che le cifre attuali saliranno nei prossimi giorni a seguito di nuove valutazioni.
L’UNHCR ha fornito cure mediche attraverso l’ICRC a sostegno della gestione dei rifugiati ustionati, il cui numero rimane sconosciuto. Viene anche fornito un primo soccorso d’emergenza, compreso il supporto psicosociale. Il personale sanitario volontario della comunità di rifugiati sta aiutando ad indirizzare le persone colpite verso i servizi di supporto piu’ essenziali.
I rifugiati Rohingya rimangono al centro della risposta e sono stati mobilitati non appena l’incendio è stato domato ieri sera. L’UNHCR si sta preparando a rilasciare nuovamente i documenti di registrazione a coloro che li hanno persi nell’incendio.
Finora l’UNHCR ha fornito circa 3.000 coperte, 14.500 lampade solari, 10.400 set da cucina e 11.500 zanzariere. Ha anche messo a disposizione, insieme a Oxfam, assistenza idrica e sanitaria d’emergenza, compresa la costruzione di 20 latrine d’emergenza, rubinetti d’emergenza, serbatoi d’acqua, taniche e compresse per la purificazione dell’acqua. Quattro cisterne d’acqua stanno consegnando acqua sicura nelle aree in cui si stanno radunando le persone che sono rimaste sfollate a causa dell’incendio.
Usando il sistema di messaggeria vocale interattiva dell’UNHCR, saremo in grado di chiamare circa il 70% delle famiglie nei campi più colpiti. I team dell’UNHCR stanno monitorando la sicurezza degli alloggi temporanei per gli sfollati e stanno assicurando che l’assistenza soddisfi i bisogni PRIMARI, compresi quelli dei minori non accompagnati e separati.
I campi di Cox’s Bazar attualmente ospitano oltre 870.000 rifugiati Rohingya. La grande maggioranza, circa 720.000 persone, è arrivata nel 2017, fuggendo dalla violenza nello stato di Rakhine del Myanmar.
L’appello dell’UNHCR per la risposta ai Rohingya nel 2021 per un totale di 294,5 milioni di dollari è attualmente finanziato solo per il 16%. Gli effetti dell’incendio di lunedì non faranno che esacerbare i bisogni e mettere ulteriormente a dura prova le risorse già scarse. L’UNHCR fa appello alla mobilitazione urgente dei donatori governativi e del settore privato. I loro contributi tempestivi sono fondamentali per la risposta umanitaria in corso e per la capacità dell’UNHCR di proteggere e assistere sia i rifugiati Rohingya che i loro ospiti in Bangladesh.
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