L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, stima che circa 3,8 milioni di rifugiati siriani e iracheni, nonché di sfollati interni e rifugiati di altre nazionalità, quest’inverno necessiteranno di assistenza supplementare in Siria, Iraq, Libano, Giordania ed Egitto. Per molti siriani, si tratta del nono inverno consecutivo che affronteranno fuori da casa. Grazie ai preparativi per l’assistenza cominciati a settembre sarà garantito sostegno continuo per tutto l’inverno fino a marzo dell’anno prossimo.
I preparativi includono la consegna di beni di prima necessità per l’inverno quali coperte termiche di qualità elevata, teloni impermeabili e indumenti pesanti. Gli alloggi dei rifugiati sono in fase di riparazione e rimodernamento per renderli resistenti alle intemperie. Altre attività includono il miglioramento degli impianti di scarico e di altre infrastrutture, sia nei campi sia negli insediamenti informali. Alle famiglie rifugiate vulnerabili l’UNHCR sta erogando assistenza in denaro per soddisfarne le ulteriori necessità legate ai freddi mesi invernali.
Considerati il calo delle temperature e le piogge in tutta la regione, il personale dell’UNHCR e i partner stanno già assicurando aiuti invernali in Siria e Iraq. A fine ottobre, oltre 364.000 rifugiati e sfollati interni hanno ricevuto assistenza in previsione dell’inverno nei due Paesi. In Libano, Giordania ed Egitto, le procedure di individuazione dei beneficiari di assistenza invernale sono in corso senza sosta.
In tutta la Siria, l’UNHCR mira ad assistere 1,6 milioni di sfollati interni siriani (320.000 famiglie). È prioritaria l’assistenza di sfollati interni e rimpatriati vulnerabili, famiglie sfollate di recente, persone che vivono in aree remote difficili da raggiungere e in alloggi al di sotto degli standard, coloro che hanno fatto ritorno volontariamente, nonché quanti si trovano in aree alle quali è divenuto possibile accedere solo di recente e che non hanno ricevuto aiuto in passato. Ad oggi, le distribuzioni sono avvenute nel nordest della Siria, dove l’UNHCR, nell’ambito degli interventi interagenzie, ha assicurato aiuti e beni di prima necessità per l’inverno a più di 177.500 sfollati di recente presso le comunità locali, gli alloggi collettivi e i campi, comprese le oltre 86.500 persone accolte nei campi di Al-Hol, Areesha, Roj e Mahmoudli.
In Iraq, l’UNHCR intende assicurare aiuti invernali a oltre 660.000 sfollati interni (110.000 famiglie), 157.700 rifugiati siriani (38300 famiglie), e 16.800 rifugiati di altre nazionalità (4.200 famiglie). Nel solo mese di ottobre, più di 89.000 sfollati interni e persone che hanno fatto ritorno (quasi 15.000 famiglie) hanno ricevuto assistenza in denaro per la stagione invernale. Quasi una famiglia su tre era composta da una donna coi propri figli.
In Libano, l’UNHCR sta distribuendo aiuti invernali a più di 860.000 rifugiati siriani (circa 172.000 famiglie) e 9.000 rifugiati iracheni (3.000 famiglie) al di sotto della soglia di povertà. Il 73 per cento delle famiglie siriane rifugiate in Libano vivono al di sotto della soglia di povertà che è di 3,84 dollari USA pro capite al giorno. Queste famiglie non sono in grado di soddisfare le necessità essenziali per la sopravvivenza quali cibo, salute e alloggio. Di conseguenza, aumentano le esigenze di protezione e il rischio di ricorrere a meccanismi di risposta negativi quali lavoro minorile, matrimonio precoce od offerta di prestazioni sessuali per sopravvivere. Quasi nove famiglie su dieci sono indebitate, dato che indica chiaramente come alle famiglie rifugiate siriane manchino le risorse per soddisfare le necessità essenziali. Durante l’inverno, tale situazione è esacerbata dagli shock economici associati alle condizioni climatiche avverse e alla riduzione di opportunità redditizie già limitate. Inoltre, molte famiglie dovranno far fronte a ulteriori rischi per la salute dal momento che non potranno vivere al caldo. Si verificano inondazioni e l’accesso all’assistenza sanitaria è già limitato. Alla luce della grave crisi economica che colpisce il Libano attualmente, la campagna invernale dell’UNHCR quest’anno permetterà di assistere un numero maggiore di famiglie vulnerabili rispetto agli anni precedenti assicurando che possano trascorrere l’inverno al caldo nonostante la loro situazione si vada deteriorando rapidamente.
A partire da questo mese, in Giordania l’UNHCR per tutto l’inverno assisterà oltre 310.000 rifugiati siriani (69.000 famiglie) nei campi e nelle aree urbane. In due campi di estese dimensioni – Azraq e Zaatari – le famiglie riceveranno assistenza tramite un’unica erogazione di denaro contante per la stagione invernale mediante le strutture di distribuzione adibite da utilizzare anche per il pagamento del gas per il riscaldamento. Nelle aree urbane, l’UNHCR distribuirà inoltre un unico pacchetto che coprirà le spese per una stufa, una bombola del gas, rifornimenti di gas per quattro mesi e coperte per ciascun membro della famiglia.
In Egitto, a partire da novembre l’UNHCR intende erogare assistenza in denaro per l’inverno a più di 87.000 rifugiati siriani (29.000 famiglie) e 3.934 rifugiati iracheni (1.659 famiglie).
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime gratitudine per l’appoggio mostrato fino ad oggi dai donatori governativi e del settore privato volto a sostenere gli sforzi per aiutare e proteggere i rifugiati e gli sfollati interni siriani. Tuttavia, il finanziamento complessivo delle operazioni dell’UNHCR a favore dei siriani sfollati interni e di quelli rifugiati nei Paesi confinanti nel 2019 attualmente copre il 43 per cento dei 2,180 miliardi di dollari USA richiesti.
I siriani continuano a costituire la popolazione rifugiata più numerosa a livello mondiale. Oltre 5,6 milioni vivono nei Paesi limitrofi e in tutto il Nord Africa. Si stima che altri 6,2 milioni siano sfollati internamente in Siria.
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