Il numero di rifugiati etiopi che si stanno riversando nel Sudan orientale ha ormai superato le 40.000 unità dallo scoppio della crisi, facendo registrare oltre 5.000 donne, bambini e uomini fuggiti dagli scontri in corso nel Tigrè nel corso del fine settimana.
Il numero di rifugiati etiopi che si stanno riversando nel Sudan orientale ha ormai superato le 40.000 unità dallo scoppio della crisi, facendo registrare oltre 5.000 donne, bambini e uomini fuggiti dagli scontri in corso nel Tigrè nel corso del fine settimana.
L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, e i partner hanno potuto consegnare e distribuire aiuti salvavita, compresi alimenti, a un numero ulteriore di persone. Ma le attività di risposta umanitaria continuano a misurarsi con criticità logistiche e a essere messe a dura prova. Non vi è sufficiente capacità di alloggi per soddisfare le crescenti esigenze.
Integratori alimentari e alimenti terapeutici sono attualmente assicurati a circa 300 bambini malnutriti, donne incinte e madri che allattano. Il personale dell’Agenzia ha potuto identificare le persone più vulnerabili e inviarle ai servizi competenti. Continuano a essere assicurati pasti caldi e sono stati installati ulteriori punti di distribuzione dell’acqua e latrine.
L’Agenzia continua a trasferire lontano dal confine i rifugiati – con criticità legate alla logistica e alle distanze che limitano il numero di persone che possono essere trasportate all’insediamento di Um Rakuba – 70 km nell’entroterra sudanese. Al 23 novembre, risultavano trasferite poco più di 8.000 persone.
Per quanto riguarda la situazione interna all’Etiopia, l’UNHCR continua a esprimere preoccupazione per i civili, tra cui popolazioni sfollate e operatori umanitari presenti nel Tigrè. L’Agenzia si unisce ai partner ONU nell’esortare tutte le parti in conflitto ad adempiere gli obblighi internazionali che prevedono di proteggere i civili. L’UNHCR rinnova l’appello ad assicurare agli attori umanitari accesso incondizionato, sicuro e senza impedimenti affinché possano garantire assistenza a quanti ne hanno necessità.
Visto il perdurare del conflitto in corso in Etiopia, l’Agenzia esprime crescente apprensione in merito ai 100.000 rifugiati eritrei presenti sul territorio. L’assenza di accesso umanitario genera enorme preoccupazione in relazione all’erogazione di servizi fondamentali, quali acqua, farmaci essenziali e derrate alimentari, le cui scorte a disposizione della popolazione rifugiata si esauriranno nel giro di una settimana.
L’Alto Commissariato rilancia l’appello a tutte le parti in conflitto ad assicurare libertà di circolazione in condizioni sicure a beneficio di quanti sono in cerca di sicurezza e assistenza, siano essi fuggiti oltre frontiera o all’interno dei confini nazionali, indipendentemente dalla loro origine etnica.
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